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Si riunisce oggi a Roma il Comitato direttivo centrale dell’Associazione nazionale magistrati.
Dopo aver disertato, lo scorso 26 gennaio, la cerimonia di inaugurazione dell’Anno giudiziario presso la Corte di Cassazione, una risposta simbolica al mancato rispetto degli impegni politici assunti da parte del Governo, primo fra tutti quello dell’aumento dell’età massima di trattenimento in servizio, il “parlamentino” delle toghe deve oggi decidere quali saranno le prossime forme di protesta. L’assemblea si prevede infuocata. Già ieri sera si sono svolte delle riunioni in forma riservata. L’ala dura, rappresentata da Autonomia& Indipendenza, la corrente che fa capo all’attuale presidente dell’Anm Piercamillo Davigo, è per lo sciopero. Senza sconti. Lo “smacco” inferto dal Governo è difficile da metabolizzare, anche perché in tutti gli incontri con il Ministro della Giustizia Andrea Orlando e con l’allora Premier Matteo Renzi il capo delegazione è sempre stato Davigo. A lui l’Esecutivo aveva fornito le più ampie rassicurazioni sul fatto che la norma che portava da 75 a 70 anni l’età massima per il trattenimento in servizio delle toghe sarebbe stata modificata.
Le altre correnti non sembrano, però, intenzionate a seguire i davighiani sulla strada dello scontro frontale con il Governo. Soprattutto in un momento come questo con uno scenario politico alquanto confuso.
In molti, poi, vedono dietro questa mossa di A& I l’occasione giusta per smarcarsi dalla Giunta unitaria e passare all’opposizione.
Il mandato di Davigo scade fra due mesi. Il suo posto è già destinato ad una toga di Area, secondo il criterio di rotazione degli incarichi stabilito lo scorso anno quando si decise di dar vita ad una Giunta unitaria con tutte le correnti della magistratura associata. Stando all’opposizione, Davigo e i suoi avrebbero la possibilità di “attaccare” molto più facilmente di come fanno ora il Governo. Non solo sul tema delle pensioni, ma anche sulla riforma della giustizia, attualmente in discussione in Parlamento. A tutto vantaggio della visibilità esterna. Qualcuno all’interno di Magistratura indipendente, in disaccordo con il gruppo, pare sia tentato di seguire i davighiani. Ogni mossa dei gruppi oggi, comunque, andrà vista in chiave elettorale. In primavera sono previste le elezioni delle Giunte locali dell’Anm. E fra poco meno di due anni per il Consiglio superiore della magistratura.