Scoppia il caso migranti in Calabria. Con lo sbarco di 70 persone - 28 delle quali positive al Covid -, la protesta per il loro trasferimento ad Amantea e la lettera scritta dal governatore Jole Santelli al premier Giuseppe Conte per chiedere un intervento.
Lo sbarco
Si tratta del secondo sbarco in due giorni a Roccella Jonica, comune della Locride. I migranti, tutti di origine pakistana, sono arrivati ieri in 70 al porto di Roccella Jonica e sono 28 quelli risultati positivi al coronavirus a seguito del primo test rinofaringeo. Tra le persone giunte sulla costa calabree sono 48 gli adulti in giovane età, trasferiti tra Bova ed Amantea, in due strutture attrezzate per gli ulteriori accertamenti e la quarantena. Altri venti migranti, tutti minori, sono ospitati in una struttura messa a disposizione del comune di Roccella Jonica, presidiata dalle forze dell'ordine. Cinque i positivi tra i minori. Pronta la disponibilità del primo cittadino di Roccella, Vittorio Zito, ad ospitare i migranti sbarcati sul territorio del suo Comune.
Il sindaco: «Hanno negli occhi la tristezza»
«Roccella ospita 20 migranti, minori non accompagnati, sbarcati la scorsa notte. Lo fa perché è un suo preciso dovere dettato dalla legge. Ma lo fa anche perché crede che quando si è chiamati a svolgere il proprio dovere lo si deve fare fino in fondo. E se è tuo dovere organizzare l’accoglienza dei minori non accompagnati – ragazzini di 13, 14 o 15 anni che hanno negli occhi la tristezza della fuga dalla propria casa, il dolore per quello che hanno visto e la paura per il futuro – lo fai al meglio e basta - si legge sul suo profilo Facebook -. Poi, quando ti dicono che tra di loro ci sono 5 casi di positività al Covid 19 , ti metti subito al lavoro per gestire in piena sicurezza questa situazione, al fine di non generare alcun pericolo per i cittadini e i turisti. Ma facendo attenzione a non abbandonare nemmeno per un istante la preoccupazione di garantire il pieno rispetto della dignità di questi esseri così fragili. Sai che è possibile farlo. Perché puoi contare sulla straordinaria professionalità e disponibilità delle forze dell’ordine, sulla competenza dei medici dell’Usca e della task force regionale, sul supporto istituzionale della Prefettura, sul lavoro di magnifici volontari, sull’aiuto di una splendida squadra di amministratori e dipendenti comunali. E sai di poter contare sulla serietà dei tuoi concittadini. Sappiamo che dobbiamo farlo, perché è nostro dovere di uomini farlo. Abbiamo deciso di informarvi quotidianamente sull’andamento di questa vicenda - continua il sindaco -, per evitare il diffondersi di false notizie, delle quali non abbiamo assolutamente alcun bisogno. Chiediamo agli organi di informazione di far riferimento a questi comunicati e a tutti voi di fidarvi del lavoro che stiamo facendo. E siamo certi che tutti insieme supereremo anche questa prova».
Protesta ad Amantea
Scoppia la protesta ad Amantea per i migranti - al momento asintomatici - trasferiti dopo lo sbarco. La task force dell'Asp di Cosenza ha prontamente avviato i protocolli e sta gestendo in loco il focolaio, mentre è prevista in giornata la visita dell'equipe medica, che eseguirà nuovi tamponi. Intanto, alcuni si sono sdraiati a terra sulla statale chiedendo sicurezza e il trasferimento immediato dei migranti in un centro più idoneo.
La lettera di Santelli a Conte
«Negli ultimi giorni, sono stati registrati, come noto, diversi sbarchi di immigrati sulle coste della regione Calabria. Tali sbarchi non possono, all’evidenza, essere affrontati con le ordinarie misure, attesa la situazione di emergenza sanitaria derivante dalla diffusione del virus Covid-19 che, sebbene si sia ridotta nelle sue dimensioni, non può dirsi affatto superata», scrive il presidente Santelli a Conte. «Solo nella giornata di ieri - spiega - ben 27 migranti, sbarcati nel porto di Roccella, sono risultati positivi ed altri, probabilmente, si positivizzeranno nei prossimi giorni. Chiedo, pertanto, al Governo di intervenire, adottando misure volte ad evitare che gli immigrati vengano gestiti, da un punto di vista sanitario, solo dopo il loro sbarco a terra. L’unica soluzione in grado di evitare pericoli per la salute della popolazione calabrese non può che essere quella di procedere alla requisizione di unità navali, da dislocare davanti alle coste della regione italiane maggiormente interessate dagli sbarchi, a bordo delle quali potranno essere svolti i controlli sanitari sugli immigrati e potrà essere assicurata, in caso di positività, l’effettuazione del periodo di quarantena obbligatoria». Santelli aggiunge: «Mi aspetto una risposta rapidissima da parte del Governo e avverto che, in caso contrario, non esiterò ad agire, esercitando i miei poteri di ordinanza per emergenza sanitaria, vietando gli sbarchi in Calabria. Voglio evitare un braccio di ferro con il Governo, ma ho l’obbligo di difendere i calabresi e chi ha scelto di passare in Calabria le proprie vacanze», conclude.