La nuova direzione della politica estera statunitense, avviata dal presidente Donald Trump, coincide in gran parte con la visione russa. A dichiararlo è il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, commentando gli sviluppi geopolitici e le tensioni tra Trump e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.

«La nuova amministrazione americana sta cambiando rapidamente tutte le configurazioni di politica estera, e ciò coincide in gran parte con la nostra visione», ha affermato Peskov durante un’intervista al programma televisivo Mosca. Cremlino. Putin, ripresa dal giornalista Pavel Zarubin.

Peskov ha poi evidenziato come il processo di normalizzazione delle relazioni tra Mosca e Washington potrebbe avvenire rapidamente, se supportato dalla volontà politica di Trump e Vladimir Putin. «Abbiamo davanti molta strada, perché i rapporti bilaterali sono stati gravemente danneggiati. Tuttavia, se i due leader confermeranno la loro volontà di collaborazione, il processo potrà essere completato con successo», ha aggiunto il portavoce del Cremlino.

Lavrov attacca Zelensky e loda Trump

Il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, ha espresso parole durissime contro il leader ucraino, definendolo «un nazista puro» e «un traditore degli ebrei» durante un’intervista all’emittente televisiva Zvezda.

Lavrov ha inoltre elogiato l’approccio di Trump alla questione ucraina, affermando che il presidente americano dimostra «un pragmatismo utile per porre fine al conflitto, al contrario dell'orgoglio che ha caratterizzato l'amministrazione Biden».

Infine, il capo della diplomazia russa ha criticato l'Europa per il suo sostegno a Kiev, accusandola di «prolungare il conflitto anziché cercare soluzioni concrete».

Mosca sventa attacchi terroristici contro sinagoga e metropolitana

Le forze di sicurezza russe hanno dichiarato di aver neutralizzato un terrorista che stava preparando attacchi contro una sinagoga nella regione di Mosca e una stazione della metropolitana.

L'operazione è stata condotta dall'FSB, il Servizio di Sicurezza Federale russo. «Un cittadino russo, originario di uno dei paesi dell’Asia centrale e affiliato a un’organizzazione terroristica internazionale, è stato fermato prima di poter colpire. Durante l’arresto, ha opposto resistenza armata ed è stato neutralizzato», ha reso noto il centro per le relazioni pubbliche dell’FSB.

Peskov: «L’aumento dei fondi UE per Kiev serve solo a prolungare la guerra»

Parlando dell’esito del summit di Londra sulla sicurezza in Ucraina, Peskov ha affermato che l’aumento dei finanziamenti europei non punta alla pace, ma alla prosecuzione del conflitto.

«Abbiamo sentito dichiarazioni sulla necessità di fornire urgentemente un livello più alto di finanziamenti a Kiev. È chiaro che non si tratta di un piano di pace, ma di una strategia per continuare le operazioni militari», ha dichiarato il portavoce del Cremlino, citato da Ria Novosti.

Mosca, ha precisato Peskov, rimane in attesa di eventuali proposte di pace, ma ha sottolineato che Kiev non sembra avere alcuna intenzione di negoziare.

«L’Ucraina non vuole la pace»

Secondo il Cremlino, la volontà di negoziare non è equamente distribuita. «In questa situazione, gli sforzi degli Stati Uniti e la disponibilità della Russia chiaramente non saranno sufficienti se l'Ucraina continua a rifiutare il dialogo», ha dichiarato Peskov. L'atteggiamento di Kiev, secondo il portavoce del Cremlino, renderebbe quindi «difficile qualunque tentativo di porre fine al conflitto, anche con la mediazione americana».