La Russia ribadisce la propria disponibilità ad avviare negoziati di pace con l'Ucraina, ma pone condizioni ben precise: il riconoscimento internazionale dell’annessione della Crimea e delle regioni di Donetsk, Lugansk, Kherson e Zaporizhia. Lo ha sottolineato il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov in un’intervista all'emittente brasiliana O Globo, rilanciata dal ministero degli Esteri di Mosca e dalle agenzie russe.

Il Cremlino, attraverso il portavoce Dmitry Peskov, ha confermato che «l’operazione militare speciale continua», ma ha anche ribadito che «gli sforzi degli Stati Uniti per indirizzare il processo verso un corso pacifico proseguono». Peskov ha insistito: «Il presidente Putin ha più volte manifestato la volontà di iniziare un dialogo senza precondizioni. Ora attendiamo un segnale di disponibilità da parte di Kiev». Tuttavia, ha ribadito che senza il riconoscimento delle annessioni, qualsiasi trattativa sarebbe impossibile.

Russia e Corea del Nord, intesa militare

Intanto, Mosca si dice pronta a fornire assistenza militare alla Corea del Nord, se necessario, come previsto dal trattato bilaterale di mutua assistenza. Un accordo che, secondo il Cremlino, ha già dimostrato la sua efficacia: il presidente Vladimir Putin ha infatti ringraziato personalmente i soldati nordcoreani per il loro «aiuto nella liberazione della regione di Kursk», elogiando il «vero cameratismo» dimostrato da Pyongyang.

MOSCA RUSSIA CREMLINO PIAZZA ROSSA
MOSCA RUSSIA CREMLINO PIAZZA ROSSA
IL CREMLINO E LA PIAZZA ROSSA

No a telefonata tra Putin e Trump

Sul fronte internazionale, il Cremlino ha precisato che al momento non è prevista alcuna telefonata tra Putin e il presidente americano Donald Trump, ma ha anche aggiunto che un contatto «potrebbe essere concordato rapidamente» se necessario. La conversazione precedente tra i due leader, il 18 marzo, era durata circa due ore.

Il caso Kursk

Infine, Mosca risponde alle recenti dichiarazioni del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che sostiene la presenza di forze ucraine ancora nella regione di Kursk: «Vi suggeriamo di fare riferimento alle parole del nostro presidente», ha replicato Peskov, ribadendo che la regione è stata completamente «liberata dai militanti ucraini», come confermato anche dal capo di Stato Maggiore delle forze armate russe, Valerij Gerasimov.