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Il caso di Miguel Duarte, 26enne volontario portoghese sotto processo in Italia dall'anno scorso con l'accusa di «favoreggiamento all'immigrazione clandestina», è stato affrontato dal premier Giuseppe Conte nel corso dei colloqui informali a margine del Consiglio europeo con il suo omologo portoghese, Antonio Costa. Costa avrebbe chiesto a Conte alcune informazioni sulla vicenda, sulla quale il capo del governo ha dato qualche delucidazione, pur ribadendo l'indipendenza della magistratura in Italia. Duarte - che fa parte della Ong Jugend Rettet - è stato fermato assieme all'intero equipaggio mentre era imbarcato sulla nave Iuventa nel 2017, prima, dunque, della stretta del decreto sicurezza sui flussi. La nave era impegnata nel salvataggio dei migranti nel Mediterraneo. Il giovane rischia ora 20 anni di carcere. In totale, la Jugend Rettet ha partecipato al salvataggio di oltre 14mila persone. Ma il 2 agosto 2017 la magistratura italiana ha accusato dieci membri dell'equipaggio della Rettet Jugend di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. Per il giovane, si tratta di una strategia tutta europea per fermare i salvataggi in mare. «Questa indagine è assolutamente politica - ha commentato - L'obiettivo non è arrestarci, è fermare i salvataggi».