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«È sempre di grande significato essere in quest’aula, dove la Repubblica ha assestato colpi di grandi rilievo alla mafia». Inizia così il discorso dall'aula bunker di Palermo del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, a 29 anni dalla strage di Capaci. «L’onda di sdegno e di commozione generale, suscitata dopo i gravissimi attentati a Falcone e a Borsellino, il grido di dolore e di protesta che si è levato dagli italiani liberi e onesti è diventato movimento, passione, azione. Hanno messo radici solide nella società. Con un lavorio paziente e incessante, hanno contribuito a spezzare le catene della paura, della reticenza, dell’ambiguità, del conformismo, del silenzio, della complicità», dice il capo dello Stato, convinto che nella lotta alla criminalità organizzata non possano esserci posizioni intermedie: «Nessuna zona grigia, nessuna omertà né tacita connivenza: o si sta contro la mafia o si è complici dei mafiosi. Non vi sono alternative», dice il Capo dello Stato. «La mafia, lo sappiamo, esiste tuttora. Non è stata ancora definitivamente sconfitta. Estende i suoi tentacoli nefasti in attività illecite e insidiose anche a livello internazionale. Per questo è necessario tenere sempre la guardia alta». Poi Mattarella ricorda il sacrificio di chi ha combattuto le mafie a prezzo della propria vita, onorando la toga che indossava. Un passaggio chiave per affrontare temi di caldissima attualità, come il caos che regna nel mondo della magistratura: «A figure di magistrati come Falcone e Borsellino la società civile guarda con riconoscenza. Vi guarda come lezioni che consentono di nutrire fiducia nella giustizia amministrata in nome del popolo italiano. In direzione contraria sentimenti di contrapposizione, contese, divisioni, polemiche all’interno della Magistratura, minano il prestigio e l’autorevolezza dell’Ordine Giudiziario», scandisce il presidente della Repubblica. «Anche il solo dubbio che la giustizia possa non essere, sempre, esercitata esclusivamente in base alla legge provoca turbamento. Se la Magistratura perdesse credibilità agli occhi della pubblica opinione, s’indebolirebbe anche la lotta al crimine e alla mafia», insiste il Capo dello Stato. «Vorrei ribadire qui, oggi, quanto già detto nel giugno 2019 al Csm e nel giugno 2020 al Quirinale: la credibilità della Magistratura e la sua capacità di riscuotere fiducia sono imprescindibili per il funzionamento del sistema costituzionale e per il positivo svolgimento della vita della Repubblica». IL PROGRAMMA DELLA GIORNATA Le celebrazioni per il ventinovesimo anniversario della strage di Capaci hanno preso il via simbolicamente dalla banchina del porto di Palermo, dove ogni anno le delegazioni delle scuole di tutta la regione attendono l’attracco della Nave della Legalità con a bordo circa 1.500 studentesse e studenti da tutta Italia. Poi la cerimonia istituzionale solenne si terrà, alle 8.50, nell’Aula Bunker del carcere dell’Ucciardone - che ospitò il primo maxiprocesso alla mafia - alla presenza del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Oltre al Capo dello Stato, sono intervenuti Maria Falcone, il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, il ministro della Giustizia, Marta Cartabia, il ministro per il Sud e la coesione territoriale, Mara Carfagna, il Capo della Polizia, Lamberto Giannini. Presenti anche il Comandate Generale dei Carabinieri, Teo Luzi, il Comandante Generale della Finanza, Giuseppe Zafarana. Nell’Aula Bunker verranno premiate le scuole che si sono distinte nell’ambito del concorso annuale "Cittadini di un’Europa libera dalle mafie", promosso dal ministero dell’Istruzione e dalla Fondazione Falcone. La storica piazza Magione, nel centro di Palermo, nel quartiere Kalsa, dove sono cresciuti Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, quest’anno sarà impreziosita dalle due gigantografie dei giudici. In piazza Magione, alle 11, il ministro Patrizio Bianchi, farà visita all’Istituto Comprensivo ’Rita Borsellinò. Un altro luogo della memoria, anche per questa edizione, sarà il giardino Quarto Savona Quindici, che prende il nome dall’auto della scorta del giudice Falcone fatta saltare in aria nell’esplosione di Capaci. Dalle 15 alle 17.58, le ragazze e i ragazzi degli istituti secondari palermitani Enrico Medi, Vittorio Emanuele II, Regina Margherita, Majorana e del liceo scientifico Ernesto Basile, si esibiranno in un rap contest. Il progetto è organizzato dall’associazione Quarto Savona Quindici con la guida musicale di Luca Caiazzo, in arte ’Lucariellò, giovane rapper napoletano che ha realizzato con le studentesse e gli studenti un brano rap in ricordo della strage. All’iniziativa parteciperà anche il ministro Bianchi, dalle 17.15, insieme a Tina Montinaro, moglie dell’agente Antonio Montinaro, e presidente dell’associazione Quarto Savona Quindici. Alle 17.58, l’orario della strage di via Capaci, all’Albero Falcone, in via Notarbartolo, verrà eseguito il silenzio in onore delle vittime. La giornata del 23 maggio si concluderà alle 19 con la cerimonia religiosa che sarà celebrata nella chiesa di San Domenico da padre Sergio Catalano. #UnLenzuoloControLaMafia Il tradizionale corteo per le vie del centro di Palermo per il secondo anno consecutivo, a causa del Covid, non potrà svolgersi. Ma studentesse e studenti, famiglie, associazioni, cittadini, scuole potranno unirsi simbolicamente, da Nord a Sud, in un corale ’nò contro le mafie appendendo un lenzuolo, come accadde dopo le stragi del ’92, per ricordare le vittime della mafia. L’invito è rivolto a tutti ed è stato rilanciato, in queste settimane, anche da influencer, cantanti, attori, intellettuali che hanno aderito all’iniziativa con video-appelli per essere il più numerosi possibile. Un lenzuolo realizzato dalle alunne e dagli alunni dell’Istituto Comprensivo "Virgilio" di Roma sarà emblematicamente consegnato dal ministro Bianchi alle studentesse e agli studenti di Palermo. Le campagne social #PalermoChiamaItalia sarà caratterizzata da una forte presenza social già avviata dalle scorse settimane.