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La Ue di von der Leyen. Oggi è il giorno in cui il Parlamento europeo deciderà il prossimo presidente della Commissione europea. Nella giornata di ieri il ministro della Difesa tedesco, Ursula von der Leyen, dopo lo “scandalo rubli”, ha dichiarato di non volere i voti leghisti. Anche se la Lega non ha escluso di appoggiarla. Poi ha tentato di convincere gli eurodeputati a votare in suo favore. È quanto riferisce il settimanale tedesco «Die Zeit», commentando una lettera che von der Leyen ha inviato oggi al gruppo Alleanza progressista dei socialisti e dei democratici ( S& D) e ai liberali di Renew Europe.
Particolarmente rilevante per von der Leyen è il primo gruppo, poiché si è limitato a rendere noto che potrebbe appoggiare la sua nomina a presidente della Commissione. Inoltre, la delegazione del Partito socialdemocratico tedesco ( SpD) in S& D ha annunciato che invece voterà contro.
Svolta verde. Per convincere gli eurodeputati di S& D e liberali, nella sua missiva von der Leyen ha promesso «un rinnovato impegno per la riduzione delle emissioni di gas serra». A tal fine, il ministro della Difesa tedesco ha evocato «un approccio comprensivo per aumentare responsabilmente l’obiettivo europeo di emissioni di CO2 entro il 2030 al 55 per cento rispetto ai livelli del 1990».
Come nota «Die Zeit», si tratta di un’importante novità, «poiché finora von der Leyen aveva sempre mirato a una contrazione del 30 per cento». Inoltre, il ministro della Difesa tedesco intende sostenere il potere di iniziativa del Parlamento europeo.
Finora, scrive «Die Zeit», si vociferava che von der Leyen avrebbe discusso le proposte dell’assemblea esclusivamente in Commissione. Ora, invece, il possibile successore di Jean- Claude Juncker afferma che intende «rispondere con un atto legislativo a ogni proposta approvata a maggioranza dal Parlamento». Alla Von der Leyen serviranno 374 dei 747 eurodeputati.