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Per Boris Johnson la via verso una Brexit «a tutti i costi» potrebbe risultare più ripida. A pochi giorni dal suo arrivo a Downing Street, il neopremier britannico deve incassare la sua prima sconfitta politica di rilievo e fare i conti con un punto a favore degli avversari dell’uscita della Gran Bretagna dall’Unione europea: la sua maggioranza si riduce infatti ad un solo seggio dopo le elezioni suppletive tenutesi nella contea di Brecon e Radnorshire, nel Galles orientale, dove la liberal- democratrica Jane Dodds ha prevalso sul candidato Tory.
In sostanza, i conservatori e il loro alleati del Dup nord- irlandese hanno adesso alla Camera bassa solo 320 deputati contro i 319 dell’intera opposizione, rendendo sicuramente più complicati i vari passaggi parlamentari previsti da qui al 31 ottobre, data in cui la Brexit dovrebbe realizzarsi definitivamente. Di norma la circoscrizione Brecon and Radnorshire non fornisce grandi titoli sui giornali nazionali: questa volta invece gli occhi di tutta Londra erano puntati su questa fetta di Galles orientale. La sconfitta del campione tory Chris Davies per 1425 voti ( in tutto 13.826 voti contro 12.401) rispetto alla filo- europea Jane Dodds, benchè rappresenti la conquista di un solo seggio, sulla carta può spostare molto nello scacchiere politico britannico.
Per esempio, dopo questo risultato, a Londra c’è chi scommette su un ritorno anticipato alle urne, dal momento che per evitare lo scenario «no deal» - che Johnson ha brandito con forza come strumento di pressione nei confronti di Bruxelles - molti parlamentari potrebbero avere la tentazione di far cadere il premier con una mozione di sfiducia. Il che riporterebbe il Regno Unito a votare, anche se non è escluso che la prospettiva in realtà non dispiaccia a Johnson, che vi vedrebbe una possibilità per rimpolpare una maggioranza oggi così risicata.