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In Iran i tribunali della provincia di Teheran hanno condannato 400 persone per il loro coinvolgimento nelle manifestazioni e proteste antigovernative innescate dalla morte di Mahsa Amini. Lo ha annunciato il capo della magistratura iraniana, Ali Alghasi- Mehr, citato dall'agenzia di stampa della magistratura, Mizan.
Facendo il punto sui processi che si sono svolti nella provincia di Teheran, Alghasi- Mehr ha reso noto che 160 persone sono state condannate a pene tra i cinque e i dieci anni di carcere, 80 persone sono state condannate a pene tra i due e i cinque anni di carcere e altre 160 a pene fino a due anni di carcere. Pene pecuniarie sono invece state decise per altri settanta manifestanti.
L'annuncio segue la condanna della comunità internazionale per l'esecuzione di due manifestanti in relazione con i disordini di piazza, Majidreza Rahnavard e Mohsen Shekari. I due 23enni erano stati giudicati colpevoli di “moharebeh” ovvero “ostilità contro Dio” e di “corruzione in terra”.
Prima delle due esecuzioni, avvenute tramite il barbaro metodo dell’impiccagione sulla pubblica piazza, la magistratura aveva annunciato la condanna a morte di 11 persone sempre per le proteste che da quasi tre mesi scuotono la repubblica sciita, ma secondo gli attivisti un'altra decina di persone rischierebbe la pena capitale nei prossimi giorni.
Iran International, un’emittente anti- regime con sede a Londra, ha riferito che circa settanta giornalisti iraniani sarebbero stati arrestati dall'inizio delle proteste antigovernative innescate dalla morte di Mahsa Amini e almeno 35 reporter sarebbero attualmente in carcere in attesa di giudizio.