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«Trovo che sia sbagliato che i magistrati partecipino ai talk show. Il processo si fa in dibattimento, le prove vengono portate a dibattimento e il giudice si trova davanti un pubblico ministero e la difesa, ognuno dei quali porta delle prove. Il giudice valuta in modo imparziale. Con i talk show abbiamo il pericolo che il nostro sistema diventi inquisitorio perchè si fanno i processi prima che il dibattimento si sia svolto e che le prove vengano portate davanti al giudice».
Lo ha detto il vicepresidente del Consiglio superiore della magistratura David Ermini. «I cittadini hanno tutto il diritto di avere informazioni - ha spiegato - ma è sbagliato che ci sia un processo parallelo: in tribunale un processo accusatorio e sui talk un processo inquisitorio. un pò stride».
Parlando dei rapporti con il ministro della Giustizia, che reagì duramente alla sua nomina ( «prendo atto che all’interno del CSM, c’è una parte maggioritaria di magistrati che ha deciso di fare politica», disse Bonafede, ndr), Ermini, sospesosi dal Pd prima di entrare a Palazzo dei Marescialli come consigliere, ha chiarito: «C’è stata questa critica perchè ero parlamentare e lui sostiene che chi è parlamentare non dovrebbe ricoprire questo incarico. Il giorno in cui sono stato eletto mi è stato chiesto di andare dai giornalisti a fare le prime interviste. Aprendo le agenzie mi sono reso conto di quello che avevano detto Di Maio e Bonafede e non ho fatto dichiarazioni per non alimentare polemiche inutili. È passato un pò di tempo e poi ho chiamato io Bonafede per parlare della procura europea. Adesso spero che le polemiche siano sopite».