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Il nucleo di polizia tributaria della guardia di finanza di Napoli sta eseguendo in queste ore 70 ordinanze di custodia cautelare. Molti degli indagati devono rispondere di corruzione e turbativa d'asta in pubblica amministrazione con l'aggravante di aver favorito il clan dei Casalesi. A quanto si apprende, dall'indagine della Dda di Napoli condotta dai pubblici ministeri Maresca e Giordano, emergerebbe il coinvolgimento di nomi di peso del panorama imprenditoriale e politico campano. Tra i destinatari della misura cautelare, amministratori locali, funzionari pubblici, imprenditori, professori universitari, commercialisti, ingegneri e faccendieri. I reati contestati vanno a vario titolo dalla corruzione a irregolarità nelle gare di appalto pubblico usate in mare provincia campane anche per agevolare in alcuni casi le organizzazioni criminali di stampo camorristico. L'operazione è stata ribattezzata dagli inquirenti the queen. Tra i nomi più noti è finito in custodia cautelare anche l'ex assessore e ora consigliere regionale Pasquale Sommese (Udc) che al momento della notifica del provvedimento è stato colto da malore. Coinvolto anche l'ex sindaco di Pompei, Claudio D'Alessio (Pd) che però può beneficiare degli arresti domiciliari. Una svolta importante alle indagini che hanno portato all'emissione di 70 misure cautelari per intrecci tra politica e il gruppo Zagaria del clan dei Casalesi sarebbe arrivata da una donna che ha deciso di parlare con i pm della Dda e con gli investigatori della guardia di finanza di Napoli, raccontando il "sottobosco" che si nasconde dietro una parte dell'imprenditoria e politica campana. Si tratta di Loredana Di Giovanni, originaria di Mugnano di Napoli e considerata la 'faccendierà di molti 'colletti bianchì. Per gli inquirenti, si sarebbe adoperata per portare voti a Pasquale Sommese, oggi destinatario dell'ordinanza, durante la passata campagna elettorale per le regionali. Il suo ruolo, così come emerge dalle indagini, sarebbe stato quello di consegnare tangenti ai politici per conto degli imprenditori. Dall'aprile dello scorso anno, cioè da quando è finita ai domiciliari per l'inchiesta sulla mancata ristrutturazione di Palazzo Teti a Santa maria Capua Vetere, sta collaborando con la Procura, che ha coordinato l'inchiesta.