L’attacco russo alla città di Sumy, avvenuto nel giorno della Domenica delle Palme, ha scatenato reazioni di condanna e riflessioni sulla possibilità di giungere alla pace in Ucraina. Il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, intervenuto a “Re Start” su Rai Tre, ha dichiarato: «Quanto accaduto dimostra che la Russia non intende arrivare a una soluzione pacifica».

Anche il vicepremier Matteo Salvini ha espresso il suo rammarico, definendo l’attacco «una strage terribile». Salvini, a margine di un evento della Lega, ha sottolineato: «Speriamo che la Pasqua porti con sé la pace e la resurrezione, anche sul fronte ucraino» Rispondendo a chi gli chiedeva se questo episodio ponesse dubbi sulla volontà russa di negoziare, ha aggiunto: «Sicuramente colpire civili e spargere altro sangue non avvicina alla pace».

Matteo Renzi, leader di Italia Viva, ha invece evidenziato come gli sviluppi recenti abbiano complicato i negoziati. “Le scelte del presidente Trump hanno rafforzato la posizione negoziale della Russia, ma non hanno avvicinato la pace. Gli annunci della Casa Bianca non seguono criteri chiari e per noi rimangono incomprensibili”.

A Sumy, l’attacco missilistico ha provocato la morte di almeno 34 persone, tra cui due bambini, e oltre un centinaio di feriti. Sviatoslav Shevchuk, capo della Chiesa greco-cattolica ucraina, ha definito l’episodio «un altro crimine contro l’umanità» e ha chiesto alla comunità internazionale di valutare adeguatamente l’accaduto. «La Russia ha mostrato ancora una volta il suo volto barbaro – ha dichiarato l’arcivescovo – e proteggere la vittima innocente significa frenare l’aggressore». Shevchuk ha assicurato sostegno e preghiere alle vittime e alle loro famiglie, invocando il conforto della fede nella resurrezione.

Il presidente americano Donald Trump, commentando l’attacco, ha dichiarato: «È terribile. Mi è stato detto che si tratta di un errore, ma penso sia un orrore». Ha aggiunto che «questa guerra è una vergogna» e che «sarebbe stato possibile impedirla se fossi stato presidente». Trump ha definito il conflitto «la guerra di Biden» e ha ribadito il suo impegno a fermarla per salvare vite umane.