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Una piccola barca nell'oceano e un’impresa difficile anche solo da immaginare. Dalle coste africane fino a quelle del Brasile. Non si tratta di una traversata in solitaria di qualche intrepido che sfida il mare, ma del viaggio compiuto da 25 migranti africani. Sabato scorso un natante con le vele stracciate è stato soccorso al largo dello stato del Maranhao, a bordo insieme ai migranti anche sue brasiliani, probabilmente “passeur”, che hanno organizzato il tentativo andato fortunatamente a buon fine.La notizia, ad eccezione di pochi siti italiani, è stata riportata dal quotidiano Folha de San Paulo ed è subito rimbalzata sui maggiori media mondiali. Cnn, Abc, France 24 hanno fornito i dettagli della vicenda. I migranti provenienti dal Senegal, Nigeria, Guinea, Sierra Leone e Capo Verde, si sono imbarcati trentacinque giorni prima dell’arrivo e dopo una traversata incredibile hanno raggiunto la meta. I soccorritori, alcuni pescatori, hanno trovato gli africani in gravi condizioni di disidratazione. La polizia federale sta cercando di capire la dinamica della traversata, al momento si sa che una tempesta ha colpito la barca e che negli ultimi cinque giorni è finito anche il carburante. Ora i migranti sono ospitati in un centro sportivo dove hanno ricevuto cure mediche e interrogati dalle autorità. Ma la vicenda apre uno scenario che potrebbe diventare molto più comune di quanto si pensi.Il mediterraneo, strada marina obbligata per raggiungere l’Europa, è sempre di più un mare blindato. Gli accordi con paesi come la Libia e la crescente militarizzazione spingono i migranti a cercare destinazioni alternative. E’ stato uno studio dell’università di Yale a mettere in evidenza questa tendenza. Il Brasile infatti è il paese con la più grande popolazione di origine africana al di fuori dell’Africa stessa. Secondo il comitato nazionale per i rifugiati si tratta del 65% del totale dei richiedenti asilo. In maggioranza arrivano a San Paolo, dove, secondo dati del 2014, in giugno il numero di domande di asilo aveva già superato ampiamente quelle dell’anno precedente: 1.483 in sei mesi rispetto alle 1.302 del 2013.Secondo l'agenzia dei rifugiati delle Nazioni Unite (UNHCR), in tutto il Brasile le richieste di asilo sono salite alle stelle dell'800% tra gennaio 2010 e dicembre 2013, da 566 a 5.256. Nigeria, Congo e Angola erano i paesi di origine più comuni ma anche un numero significativo di siriani aveva cercato rifugio.