In Emilia- Romagna, nello spazio di pochi chilometri, li si trova (e si possono trovare) tutti: la segretaria del Partito democratico Elly Schlein; il presidente dello stesso partito Stefano Bonaccini; l’ex segretario Pierluigi Bersani e un “big” come Dario Franceschini; ci sono poi il presidente della Conferenza episcopale italiana Matteo Zuppi e un “padre nobile” come Romano Prodi… Pensa un po’ se si mettessero d’accordo per andare, tutti insieme a bussare ai portoni delle carceri emiliano- romagnole… Perché la situazione delle carceri è di “ordinaria” emergenza, ma nella regione “rossa” e progressista per antonomasia, pare lo sia di più. Il report annuale del Garante dei detenuti fotografa una situazione esplosiva.

Per quel che riguarda risse e aggressioni, oltre 4mila episodi di allerta nel 2024, una rissa al giorno, tre agenti aggrediti a settimana e un tentativo di suicidio ogni trentatré ore: 267 nelle carceri in regione, di cui 56 a Bologna. Nell’ultimo anno 129 incendi, 796 danneggiamenti, più di 1.500 atti di autolesionismo.

Sette detenuti che si sono suicidati. Bande di nazionalità diverse si fronteggiano a coltellate e sprangate, all’interno si spaccia e consuma alcool. È il sommario della relazione sulla situazione delle carceri in Emilia- Romagna firmato dal Garante regionale dei detenuti Roberto Cavalieri.

Nel carcere bolognese della Dozza ben 4.174 “eventi critici”; e si sono segnalati solo i più gravi: ferimenti, ritrovamenti di coltelli rudimentali, telefoni cellulari, droga. Quotidianamente gli agenti devono fare i conti con risse, intemperanze, aggressioni.

Tra tutti, il problema del sovraffollamento: su 2.980 posti disponibili ci sono 3.500 detenuti; più in generale le celle sono contenitori di tutte le fragilità e violenze della società, discariche nelle quali sono ammassati anche disabili e detenuti con problemi psichici.

Per il Garante, non bastano le tradizionali azioni degli istituti e dei territori sul fronte dei reinserimenti: il sistema va “radicalmente rivisto e riorganizzato e questo deve passare necessariamente dalla politica”.

Come si diceva: pensa un po’ se Schlein, Bonaccini, Bersani, Franceschini, Zuppi, Prodi si mettessero d’accordo per andare, tutti insieme a bussare ai portoni delle carceri emiliano- romagnole…