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Marco Travaglio dovrà risarcire Grazia Graziadei. Lo ha stabilito giovedì il tribunale di Roma, che ha condannato il direttore del Fatto Quotidiano al pagamento di 30mila euro alla giornalista Rai, che lo aveva querelato per diffamazione per un articolo del 4 luglio 2010, dal titolo “Tg1, la Minzolina di complemento”. Assolto, invece, per il riferimento all’allora direttore del Tg, Augusto Minzolini, mentre ne esce completamente pulito l’allora direttore del Fatto, Antonio Padellaro. In quel pezzo Travaglio screditava le cifre snocciolate dalla giornalista sulle intercettazioni: 130mila bersagli nel 2009 - con un numero di persone “spiate” a sei zeri -, per un costo complessivo di 270 milioni l’anno e 4- 600 milioni di debiti con le società telefoniche e con quelle addette alle intercettazioni. «Balle sesquipedali», aveva scritto Travaglio, secondo cui il Tg1 «ha sparato cifre a casaccio spacciandole per dati ufficiali del ministero della Giustizia». La vicenda si era chiusa tre volte con una sentenza di non luogo a procedere e per tre volte la giornalista e Minzolini, difesi dall’avvocato Fabio Viglione, avevano presentato ricorso. La Cassazione, il 18 febbraio 2016, ha confermato che i il numero degli obiettivi «era veritiero» e che la notizia non poteva che avere la sua fonte nel ministero. Di conseguenza, «alla giornalista era stato attribuito, contrariamente al vero, l’uso di cifre individuate arbitrariamente (' a casaccio') e la loro falsa attribuzione alla fonte ministeriale, con lesione della sua immagine professionale».