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Paolo Storari, pm della procura di Milano
Una memoria articolata in cui si difenderà spiegando le sue ragioni, con mail e altri documenti allegati, verrà depositata al Csm dal pm di Milano Paolo Storari nell'ambito del procedimento disciplinare. Il pubblico ministero il 30 luglio, nell'udienza in cui si discuterà sulla richiesta del pg della Cassazione del suo trasferimento d'urgenza dagli uffici milanesi e del cambio di funzioni, ricostruirà nel dettaglio, rispondendo alle "accuse", quando già denunciato alla Procura di Brescia in merito ai verbali sulla loggia Ungheria dell'avvocato Piero Amara e alla gestione nel processo Eni-Nigeria dell'imputato Vincenzo Armanna. Le contestazioni del pg riguardano l'aver divulgato i verbali di Amara , «atti coperti da segreto e comunque riservati», consegnandoli all'allora consigliere del Csm Piercamillo Davigo per autotutelarsi dall'inerzia dei vertici della Procura . Denuncia quest'ultima ritenuta un «comportamento gravemente scorretto nei confronti del procuratore della Repubblica Francesco Greco e dell'aggiunto Laura Pedio», da lui accusati nei colloqui con Davigo di non procedere con le iscrizioni omettendo «di comunicare a questi il proprio dissenso per la mancata iscrizione» di Amara, e in generale «per aver omesso qualsiasi formalizzazione di dissenso circa le modalità di gestione delle indagini». Inoltre per il pg, Storari doveva astenersi dal prendere parte all'indagine sulla divulgazione ad alcuni quotidiani di quei verbali. Indagine trasferita a Roma dopo che è stato accertato che era stata la segretaria di Davigo, Marcella Contrafatto, a recapitarli ai giornalisti. A queste accuse il pm Storari, che davanti al Csm non si farà difendere da alcun magistrato ma dal suo legale, Paolo Della Sala, replicherà punto per punto. In queste ore sta lavorando, assieme all'avvocato, a una memoria in cui capitolo per capitolo e con il supporto delle carte allegate, spiegherà i suoi motivi: produrrà, per esempio, le e-mail inviate a Greco e Pedio per chiedere di indagare e alle quali mai sarebbe stata data risposta e anche quella in cui a maggio, sempre dell'anno scorso, ha trasmesso ai suoi superiori una scheda per procedere alle iscrizioni, ricevendo in cambio una critica: il suo gesto sarebbe stato definito «gravissimo». Inoltre, Storari è intenzionato a raccontare la gestione da parte dell'aggiunto Fabio De Pasquale e del pm Sergio Spadaro dell'ex manager di Eni Vincenzo Armanna nel processo con al centro la vicenda nigeriana nel quale in primo grado sono stati assolti tutti gli imputati e che ha creato una frattura, se non uno scontro, tra i due titolari dell'accusa e il Tribunale. Insomma Storari ribadirà quanto ha già raccontato al procuratore di Brescia Francesco Prete, che ha indagato lui e Davigo per rivelazione del segreto di ufficio ma anche De Pasquale e Spadaro per rifiuto di atti di ufficio. «Sono senza parole. Ti conosco come un ottimo pm e la stima che tu hai fra di noi penso debba darti l'energia per superare tutto questo». È uno di una serie di messaggi inviati oggi dai magistrati di Milano al pubblico Ministero Paolo Storari, nei cui confronti il pg della Cassazione ha chiesto al Csm il trasferimento d'urgenza per incompatibilità ambientale e il cambio di funzioni per il caso dei verbali di Amara. L'azione disciplinare è stata definita da un'altra toga «profondamente ingiusta e viziata» anche perché «sei tra i migliori pm» che lavorano al Palazzo di Giustizia milanese.