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Sfiducia nei magistrati. Il livello di fiducia nella magistratura non è mai stato cosi basso», ha affermato il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede intervenendo ieri pomeriggio al question time alla Camera sulle recenti vicende che hanno coinvolto il Csm.
Sondaggio rivelatore
«Secondo un recente sondaggio – ha precisato Bonafede – il 55 per cento degli italiani non ha fiducia nell’operato dei magistrati». Numeri impietosi dai quali il guardasigilli vuole ripartire per cercare di dare prestigio e considerazione a quella che rimane pur sempre «la migliore magistratura d’Europa».
Come salvaguardarne l’autonomia e l’indipendenza?.
Riforma in vista
«Riformeremo l’organo di autogoverno delle toghe con un provvedimento complessivo che riguarderà anche la riforma del processo penale e di quello civile», ha ribadito il guardasigilli.
Che si è sbilanciato su un altro aspetto: «La cesura su politica e magistratura dovrà essere netta».
Quindi divieto di ritorno in ruolo ai magistrati che hanno ricoperto incarichi elettivi di tipo politico.
No allo strapotere delle correnti
Una riforma del Csm che impedisca lo strapotere delle correnti non è comunque dietro l’angolo.
Al question time di ieri non è stato neppure menzionato il “sorteggio”, spesso ipotizzato, dei componenti di Palazzo dei Marescialli.
Vicenda Palamara
Dove intanto il vice presidente David Ermini ha comunicato che si asterrà dal presiedere il collegio della sezione disciplinare che il prossimo 2 luglio dovrà esaminare la posizione dell’ex presidente dell’Anm Luca Palamara, accusato dai colleghi di Perugia di corruzione per aver ricevuto 40mila euro in cambio della nomina del procuratore di Gela.
Il pg della Cassazione Riccardo Fuzio ha chiesto per Palamara, attualmente in servizio alla Procura di Roma e all’epoca dei fatti componente del Csm, la sospensione dalla stipendio e dalle funzioni. Il collegio sarà presieduto dal laico M5S Fulvio Gigliotti.