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L’Osservatorio Doppio Binario e Giusto Processo, coordinato dagli avvocati Eugenio Minniti e Maria Teresa Zampogna, manifesta i sentimenti di profonda vicinanza e piena solidarietà al collega Alessandro Diddi, accademico, autorevole componente l’Osservatorio, per la triste vicenda che lo ha visto destinatario di un esposto disciplinare (datato 23.6.20) da parte del Presidente della Corte di Appello di Roma per aver “nel corso della discussione (svoltasi due anni prima, il 2.7.2018) davanti alla Terza Sezione Penale della predetta Corte usato espressioni sconvenienti opportunamente finalizzate a screditare la sentenza n. 24535/15 resa dalla sesta Sezione della Corte di Cassazione”. Ciò alla vigilia del giudizio di rinvio fissato per l’8.9.20, a seguito dell’annullamento della Suprema Corte della sentenza d’appello del noto processo Mafia Capitale. L’Osservatorio, difatti, ritiene che l’avvocato Alessandro Diddi abbia, nel corso del suo intervento difensivo, esercitato l’attività professionale con estrema lealtà e probità uniformandosi ai principi contenuti nel codice deontologico emanato dal Cnf, essendosi esclusivamente limitato a segnalare un evidente “falso storico” processuale, per come altresì confermato dal medesimo Supremo Collegio che, nell’annullare la sentenza pronunciata dalla Corte di Appello di Roma, ebbe a definire il percorso argomentativo seguito dalla Corte territoriale come “gravemente erroneo”. Nel pieno rispetto delle Istituzioni e dell’Organo Disciplinare Distrettuale manifestiamo ad Alessandro Diddi tutto il nostro massimo sostegno perché con coraggio e fermezza faccia ristabilire quella funzionalmente dispersa verità processuale, rappresentando questo triste attacco professionale un vulnus alla libertà di pensiero ed alla sacra inviolabilità del diritto di difesa.