PHOTO
Tribunale di Milano
Sono due i magistrati positivi al coronavirus nel Palazzo di Giustizia di Milano. La scelta dei vertici del Tribunale è stata quella di tenere aperte le porte della cittadella giudiziaria, con alcuni accorgimenti precauzionali, come le udienze aperte solo "alle persone strettamente necessarie", che però non sono riusciti a evitare il contagio in un luogo che, ogni giorno, vede mediamente transitare settemila persone tra addetti ai lavori e pubblico. I due magistrati sono ricoverati in buone condizioni all'ospedale Sacco. Il presidente del Tribunale di Milano,Roberto Bichi, ha poi sospeso e rinviato a dopo aprile le udienze civili non urgenti per via della «diminuzione di risorse» del personale a sua disposizione. E intanto cresce la paura al tribunale di Napoli: "Lo sciopero, per adesso, è stato indetto solo dall'ordine degli avvocati di Napoli. C'è paura della diffusione del virus all'interno dei tribunali. Ieri abbiamo sentito i massimi vertici della sanità campana che, in qualche modo, ci hanno rassicurati, affermando che il tribunale non è un focolaio di contagio", ha spiegato Gianfranco Mallardo, presidente dell'ordine degli avvocati del tribunale di Napoli Nord, commenta l'astensione dalle udienze nel capoluogo partenopeo da oggi all'11 marzo, proclamato dal consiglio dell'Ordine degli avvocati di Napoli e che segna un inasprimento dello scontro con i vertici degli uffici giudiziari del distretto di Corte d'Appello di Napoli sulla sanificazione degli ambienti. "Comprendiamo che vi è una scelta politica-economica nel cercare di far ripartire l'Italia che, credo, debba essere valutata sotto un punto di vista nazionale" aggiunge, e "non dò per scontato che potremmo utilizzare delle forme di protesta diverse. Noi avvocati siamo uniti, a volte i problemi sono i tempi", "abbiamo fatto una richiesta di scaglionare le udienze, cercando di limitare il numero di persone all'interno delle aule. Il tribunale di Napoli l'ha immediatamente accolta. Se questo sistema va avanti, noi eviteremo ordinariamente gli assembramenti e le possibilità di contagio".