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*Per un errore, sulla nostra edizione cartacea di sabato 13 maggio è stato pubblicato il titolo "Professionisti in piazza contro i minimi tariffari". Il titolo corretto è "Professionisti in piazza: tornino i minimi tariffari". Ci scusiamo con i lettori “Da Piazza della Repubblica con destinazione Piazza San Giovanni”, per la reintroduzione dei minimi tariffari nelle prestazioni professionali. Questo il titolo del corteo di professionisti che si è svolto oggi a Roma.
«Informare istituzioni e opinione pubblica sulla difficile condizione di chi svolge la libera attività lavorativa, con particolare riferimento ai giovani», è questo l’intento dei promotori della manifestazione di questa mattina, ossia degli Ordini romani di avvocati, ingegneri e architetti, nonché degli Ordini dei medici ed avvocati di Napoli. «Ma nel giro di poche settimane», ricorda il comitato organizzatore in una nota, «l’iniziativa si è trasformata in un evento nazionale», contraddistinto da un “hashtag” diffuso sui social network, #noiprofessionisti. E infatti hanno aderito «oltre 140 Ordini» da ogni parte d’Italia e di tutte le professioni: ingegneri, architetti, avvocati, medici, dentisti, geometri, geologi, giornalisti, chimici, veterinari, commercialisti.
La manifestazione è stata presentata giovedì mattina: sono stati forniti numeri significativi per inquadrare l’andamento medio dei guadagni dei liberi professionisti nel Paese: i redditi «sono ritornati a essere quelli degli inizi degli anni '80», dunque «per le professioni tecniche si oscilla tra i 17.000 e i 30.000 euro annui lordi, registrando dal 2007 al 2014 un calo del 22%. Nel caso degli avvocati - hanno detto gli organizzatori - le entrate lorde del 36% degli iscritti sono inferiori ai 10.000 euro annui» e, negli ultimi 5 anni, «il reddito è sceso del 30% circa».
Al corteo hanno partecipato alcune migliaia di persone, che hanno percorso le vie del centro in un tragitto che si è concluso a Piazza San Giovanni, dove ogni rappresentante dei professionisti ha esposto le proprie ragioni di protesta, davanti ad una platea arrivata da tutta Italia. Al banco degli avvocati di Roma era presente anche un punto di raccolta delle firme per la proposta di legge popolare per la separazione delle carriere in magistratura. La richiesta condivisa da tutte le istituzioni che hanno preso parte alla manifestazione, però, è stata quella di venire ascoltati dalla politica nelle scelte strategiche, per il futuro dei sistemi ordinistici e la tutela del lavoro, ma anche nell'interesse dei cittadini.