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L’esame del decreto intercettazioni rischia di mandare ancora una volta in fibrillazione la maggioranza giallorossa. L’accordo tra renziani e 5Stelle arriva solo nella tarda serata. Poco prima Forza Italia e Lega avevano chiesto l’intervento della presidente Elisabetta Casellati e dai banchi delle opposizioni, prima delle parole della seconda carica dello Stato, si erano levati cori al grido di “onestà onestà“, il refrain preferito dei grillini. A far slittare il tutto era stata la presentazione del nuovo emendamento al decreto Intercettazioni da parte del relatore, Michele Giarrusso, frutto della mediazione interna alla maggioranza, ma sul quale manca il via libera di Italia viva. «Noi votiamo la fiducia su DL intercettazioni come chiesto dal Governo. Per cambiarlo serve il consenso di tutti. Chi forza a colpi di emendamento spacca la maggioranza», aveva twittato Davide Faraone. Forza Italia e Lega hanno chiesto l’intervento della presidente Elisabetta Casellati e dai banchi opposizioni, prima delle parole della seconda carica dello Stato, si sono levati cori al grido di "onestà onestà", il refrain preferito dei grillini. A far slittare il tutto è stata la presentazione del nuovo emendamento al decreto Intercettazioni da parte del relatore, Michele Giarrusso, frutto della mediazione interna alla maggioranza, ma sul quale manca il via libera di Italia viva. "Noi votiamo la fiducia su DL intercettazioni come chiesto dal Governo. Per cambiarlo serve il consenso di tutti. Chi forza a colpi di emendamento spacca la maggioranza. Si fiducia, no provocazioni", ha twittato il renziano Davide Faraone. «Il relatore ha presentato un nuovo emendamento, la commissione non è ancora pronta. Domani alle9,30 scade il termine per i subemendamenti e la commissione si riunirà alle 13,30. Ma ipotizzare oggi un orario di chiusura dei lavori della commissione è difficile, potremmo ipotizzare alle 17 di domani», ha spiegato in Aula il presidente della commissione Giustizia di palazzo Madama, Andrea Ostellari della Lega. Dunque, l’avvio dell’esame in Aula del decreto Intercettazioni slitta a domani pomeriggio, sempre che la commissione a quel punto abbia terminato l’iter sul provvedimento. Proteste delle opposizioni: "E' un quadro sconcertante della situazione", dice il senatore di FI Maurizio Gasparri. Anche la Lega stigmatizza quanto accaduto: "Metterete la fiducia, ci state prendendo in giro", dice il capogruppo Massimiliano Rome.