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Una manifestazione per il diritto al risarcimento dei cittadini che hanno subito una ingiusta detenzione. È quella che si svolgerà mercoledì prossimo, 7 ottobre, alle ore 10 davanti Montecitorio, promossa dal comitato cappeggiato da Giulio Petrilli, colui che si è visto negare il risarcimento a causa di un “giudizio morale”. Subì ingiustamente anni di carcere preventivo, la “colpa” è quella di aver frequentato amici che appartenevano al gruppo armato di Prima Linea. Ma casi come lui non mancano, per questo l’anno scorso aveva inviato una petizione all’Unione europea. La questione sollevata è stata dichiarata ricevibile dalla Commissione europea per le petizioni, perché a norma del regolamento del Parlamento europeo in quanto si tratta di una materia che rientra nell’ambito delle attività dell’Unione europea.
All’appello lanciato dal Comitato hanno risposto in tanti e tante, sia del mondo politico che culturale: dal portavoce nazionale di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni al deputato Gennaro Migliore, all’ex segretaria nazionale del Partito Radicale Rita Bernardini, al segretario di Rifondazione Comunista Maurizio Acerbo, a Francesca Scopelliti, presidente della Fondazione Internazionale Enzo Tortora, ai tanti giornalisti, a rappresentanti delle istituzioni locali come il consigliere della Regione Abruzzo Americo Di Benedetto, ad altri esponenti politici da sempre impegnati sul fronte del garantismo, come i già senatori Claudio Grassi e Russo Spena ed Eleonora Forenza, che ha seduto nei banchi dell’Europarlamento fino all’anno scorso.
«Raccogliamo come elemento di grande positività il fatto che diversi rappresentanti che siedono in Parlamento o che hanno occupato posizioni rilevanti sia nelle istituzioni che nella vita politica e civile si sentano investiti di questa battaglia di tutela democratica fondamentale. Dovrebbe essere scontato che chi viene arrestato e costretto alla reclusione ingiustamente, poi assolto, venga poi risarcito dei danni materiali e psicologici subiti. invece nel nostro Paese purtroppo non è così», denuncia Petrilli.
Ogni anno in Italia sono circa 8000 le persone che chiedono il risarcimento per ingiusta detenzione e a 6000 di loro viene risposto no, adducendo motivazioni ritenute inaccettabili. Ovvero motivazioni che nulla hanno a che vedere con la innocenza del richiedente, accertata da una sentenza del tribunale, ma da presunti errori commessi nella difesa che avrebbero tratto in inganno il Pm e il Gip. «Nei fatti – sottolinea Petrilli - il giudice non ha responsabilità alcuna se sbaglia e priva un cittadino, anche per anni come spesso accade, della propria libertà ingiustamente Un paese democratico non può convivere con questa orrenda stortura democratica, che invece è consentita dall articolo 314 del codice di procedura penale, su cui chiediamo quindi un intervento di immediata modifica».
La Commissione petizioni del Parlamento Europeo, che ovviamente oggi non può interferire in materia sulle vicende nazionali, ha dato ragione ed è a lavoro per una legge europea che sancisca il diritto al risarcimento per tutti gli assolti. «Spero però che il governo Conte mostri attenzione e ragionevolezza verso le questioni da noi sollevate ed intraprenda una iniziativa risolutiva a prescindere dalle indicazioni della UE», conclude Petrilli.