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«Ancora una volta ci troviamo di fronte alla doppia morale del Movimento 5 stelle. Se da un lato invocano lo stop all’immunità parlamentare, dall’altro non vi rinunciano quando chiamati in causa». La denuncia arriva da Alessia Morani, vicepresidente dei deputati Pd. Secondo Morani il leader dei 5Stelle Di Maio avrebbe infatti deciso di tenere la disprezzata e vituperata immunità parlamentare per evitare guai con la giustizia: «Vi ricordate la “lista dei cattivi” giornalisti che Di Maio divulgò qualche mese fa?», spiega infatti la parlamentare dem «Per la querela arrivata scopriamo oggi - continua - che il candidato presidente del Consiglio non ha rinunciato all’immunità parlamentare e così il caso è stato archiviato. Sono lontani i tempi in cui Di Maio affermava che il Movimento 5 stelle non avrebbe mai usato l’immunità. Come al solito - conclude Morani - gli esponenti pentastellati applicano il rigore solo per gli altri, ma si autoassolvono. Sempre».
Elena Polidori ( una delle «firme» incluse nella lista di proscrizione) ha scritto ieri sul Resto del Carlino che Di Maio avrebbe potuto rinunciare a quella garanzia, come aveva sempre annunciato ( l’ultima volta in un video del giugno 2016) ma che in sei mesi non ha fatto questo passo. Chiamato in causa per una replica l’esponente grillino si sarebbe limitato a un «no comment».
Eppure Di Maio in passato era stato molto meno laconico: «Ho sentito ieri il presidente del Consiglio che parla del fatto che alcuni di noi parlamentari della Repubblica ci stiamo scudando con l’immunità parlamentare da alcune dichiarazioni che abbiamo fatto sul Partito Democratico. Lo ripete in continuazione e crede di essere furbo. Spiegate al presidente del Consiglio che c’è differenza tra immunità e insindacabilità, ma soprattutto spiegategli che noi le immunità e le insindacabilità non le utilizzeremo mai. Non ci proteggiamo dietro questi strumenti. Sono loro che si proteggono così».