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«Oggi si è tenuta una udienza in camera di consiglio avanti il Tribunale delle misure di prevenzione per la mia opposizione al rendiconto di gestione degli Amministratori Giudiziari che hanno portato in 3 anni di pessima gestione al fallimento della cooperativa 29 Giugno e alla precarizzazione di centinaia di lavoratori». Così Salvatore Buzzi, tra i principali imputati del processo "Mafia Capitale", in merito all’udienza che si è svolta in tribunale a Roma. «Ho contestato tramite il mio difensore il compenso degli amministratori giudiziari per oltre 1 milione di euro in acconto - continua- ho chiesto a quanto ammontasse il totale del compenso; ho chiesto le modalità di scelta dei collaboratori degli amministratori giudiziari e il grado di parentela fra loro; ho chiesto anche il perché alcuni crediti non siano stati incassati e perché non ci sia stata opposizione al sequestro di alcune partecipate. Infine ho chiesto la relazione sul piano industriale». «Il presidente Muntoni si è riservato. Il problema delle misure di prevenzione è che il giudice che decide il sequestro è lo stesso che decide le confische; è lo stesso che nomina gli amministratori giudiziari ed è lo stesso che è chiamato a decidere sulla opposizione da me presentata. Per questi motivi - conclude Buzzi - non sono fiducioso e mi vedrò costretto ad agire civilmente per responsabilità civile».