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La pandemia di coronavirus ha «rallentato l’attività giudiziaria, ma dopo mesi in cui c’è stato il blocco forzato, ripartiamo con le udienze», e anche se «sull’organizzazione delle udienze il ministro della Giustizia non può entrare nel merito, se non a livello generale, lavoriamo però affinché l’attività giudiziaria nel Paese possa riprendere, con tutte le precauzioni, il ritorno alla normalità: i cittadini devono sapere chela pandemia non ferma la giustizia italiana». Lo ha detto il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, parlando con i giornalisti a margine della messa per le vittime della strage ferroviaria di Viareggio, di cui oggi ricorre l’undicesimo anniversario. «Ora è importante concentrarsi sulla celerità dei tempi del processo, un’esigenza che hanno tutti i cittadini italiani, sia sul processo penale che sul processo civile poiché non basta dire che è stato superato il vecchio regime normativo della prescrizione: adesso i cittadini chiedono che ci sia un processo che abbia tempi brevi e, nei limiti del possibile certi», ha aggiunto.«C’è una riforma del processo penale che è del Parlamento - ha proseguito - e che bisogna che vada avanti con velocità poiché è una esigenza che hanno i cittadini italiani». «Quella sulla prescrizione è una legge di cui vado orgoglioso - ha poi sottolineato -, che ho portato avanti anche insieme ai familiari delle vittime della strage di Viareggio, e che ho sempre definito legge di civiltà. La legge sulla prescrizione è stato un passo avanti per garantire la celerità nei processi».