PHOTO
Primo passo fuori dall’abisso populista, spazzata via la riforma Bonafede
«Diciamoci la verità: nessuno può sorprendersi del fatto che Meloni, Salvini e Berlusconi vogliano ripristinare l’immunità parlamentare. Sono sempre loro, quelli delle leggi ad personam. Quelli che nei governi Berlusconi hanno concepito una giustizia al servizio della politica e non dei cittadini». Inizia così il post pubblicato sulla propria pagina fede da Alfonso Bonafede, esponente di spicco del Movimento 5 Stelle ed ex ministro della Giustizia. Pur non essendo ricandidato, a causa della tagliola sul limite di mandati, Bonafede non rinuncia comunque alla campagna elettorale, lanciandosi all'attacco del centrodestra. Ma è sopratutto l’ex procuratore di Venezia, Carlo Nordio - candidato con Fratelli d'Italia alle elezioni e quotato tra i papabili futuri ministri della Giustizia - a finire nel mirino dell'ex guardasigilli. «Nordio», scrive Bonafede, «ha rilasciato un’intervista che svela plasticamente già adesso le intenzioni del centrodestra e da cui emerge la totale assenza di consapevolezza sulle priorità della giustizia: è il ritorno alla cara vecchia "caciara" che mette in secondo piano i problemi veri. Infatti i problemi, per il centrodestra, non sono la lotta alla criminalità organizzata, alle mafie e alla corruzione; loro si concentrano su separazione delle carriere, depenalizzazioni varie e immunità parlamentare», scrive l'esponente pentastellato. Che poi aggiunge: «È totalmente fuori da ogni contatto con la realtà parlare delle priorità della giustizia senza fare riferimento ad investimenti concreti in assunzioni, digitalizzazione ecc.». Al contrario, Bonafede rivendica il suo lavoro in Via Arenula, sostenendo aver portato avanti «investimenti che non hanno precedenti per fronteggiare i problemi concreti mentre il centrodestra vuole ancora una volta intrappolare la giustizia nel pantano delle leggi che non interessano a nessuno se non ai politici». Infine, la chiusa: «È chiaro che questi signori hanno intenzione di realizzare una vera e propria restaurazione che possa cancellare la legge spazzacorrotti e tutti i passi avanti compiuti in questi anni».