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L’avvocata Anna Kuharchuk non si capacita ancora. Anni di sacrifici per mettere in piedi il suo studio legale a Kiev e ritrovarsi quasi senza più niente, senza prospettive per sé e per i suoi collaboratori. Il 16 marzo scorso un missile russo si è schiantato a poche decine di metri dallo stabile in cui si trova lo studio “Reliable Legal Partner" (Npp Legal), fondato nel 2014 grazie alla passione di quasi venti professionisti. L’onda d’urto ha fatto esplodere le finestre e in un attimo ha ridotto in un cumulo di macerie la seconda casa di Anna. Scaffali a terra, fascicoli sparsi sul pavimento, detriti dappertutto. Alcune piante che abbellivano le stanze sono state polverizzate. «Non ci posso ancora credere, un dolore indescrivibile», dice al Dubbio. «Ogni giorno ho fatto qualsiasi sforzo per consentire allo studio di svilupparsi e dare ai miei collaboratori il meglio per sé e per le loro famiglie. Tutti gli investimenti, in termini economici e di lavoro appassionato, se li è presi la guerra in pochi attimi». Molti avvocati stanno difendendo Kiev e l'Ucraina. Nonostante questo, il sistema giudiziario cerca di garantire un minimo di attività. «I Tribunali – afferma Anna Kuharchuk - devono continuare a lavorare. Alcuni giudici sono tuttora al loro posto, non importa quanto pericoloso possa essere recarsi ogni giorno negli uffici giudiziari, percorrere le strade di Kiev o di altre città, tra allarmi e missile che attraversano il cielo. Lo stesso discorso riguarda gli avvocati. Finché il sistema giudiziario funziona, continuano a svolgere la loro professione. Ma ci sono casi in cui avvocati e giudici hanno volontariamente fatto delle scelte, andando a sostenere le forze armate in prima linea, al fronte. È un momento di decisioni difficili e di lavoro in condizioni altrettanto difficili. La guerra ha stravolto la vita di tutti». L'attacco della Russia è una grave violazione internazionale. Per dimostrare tutti gli atti illegali che si stanno perpetrando, gli avvocati ucraini sono impegnati nella raccolta di prove da sottoporre alla giustizia internazionale. «Molti studi legali – racconta l’avvocata Kuharchuk – hanno da subito iniziato a lavorare in questa direzione oppure a rivedere l’impostazione delle proprie attività. Il lavoro del nostro studio, per esempio, è stato rimodellato per garantire l'evacuazione delle persone da Kiev, dove sono iniziate le ostilità. Tutti i dipendenti dello studio hanno lasciato Kiev. Il giorno in cui è iniziata la guerra, ero in viaggio d'affari a Lutsk, a circa cinquecento chilometri dalla capitale. Non appena ho saputo che Kiev era stata bombardata, abbiamo deciso di mettere in salvo le nostre famiglie. Abbiamo aperto una linea telefonica dedicata per consigliare percorsi sicuri e lasciare le zone interessate dagli scontri armati. Fino al decimo giorno di guerra, non c'erano corridoi verdi per l’evacuazione. Kiev è stata circondata e tante persone, senza sapere cosa stesse succedendo, non hanno seguito tragitti sicuri e sono morte. Molti dei miei amici sono rimasti nascosti con i loro figli per più di due settimane, in condizioni molto precarie. Ma quando è diventato chiaro che rimanere nei rifugi non è una via d'uscita, abbiamo iniziato a dare una mano anche a chi voleva lasciare il Paese». A questo punto i pensieri di Anna vanno di nuovo al bombardamento di qualche giorno fa, che ha distrutto il suo studio legale: «In quella occasione sono stati colpiti diversi edifici ed una scuola. Sono già queste prove chiare dell’attacco criminale dei russi. Non sappiamo come finirà la guerra della Russia contro l'Ucraina. Ma di sicuro saremo ansiosi di vedere Putin e i suoi alleati davanti ai Tribunali internazionali anche se è improbabile che questi ultimi potranno dissuaderlo dal proseguire l’aggressione ai nostri danni. Putin è un uomo assetato di potere, che ha lanciato un attacco armato contro uno Stato sovrano, dove si sta verificando una strage di civili innocenti. Solo drastiche misure economiche potranno punire la Federazione Russa». Un’ultima riflessione Anna Kuharchuk la riserva al sostegno internazionale che potrà ricevere l’Ucraina. «Alcune volte – commenta – ho la sensazione che non tutti capiscano cosa stia succedendo nel mio Paese. La comunità internazionale deve reagire senza tentennamenti e senza eccezioni. La Russia si sta rendendo protagonista di ogni sorta di violazione delle norme nazionali ed internazionali. Senza giustificazione alcuna. Può avere Putin tutta questa libertà di dimostrare che può distruggere l’intera Ucraina e mettere in ginocchio il mondo intero? Tutti dovrebbero sapere che Putin non si fermerà in Ucraina, continuerà a intimidire e a distruggere, Stato dopo Stato, vita dopo vita. La guerra, spero che sia chiara questa cosa, non è solo tra l'Ucraina e la Federazione Russa, ma riguarda l'Ucraina, che combatte per difendere la pace e la libertà del mondo, e la Russia contro una parte del mondo. Il mio Paese sta difendendo non solo la sua democrazia, sovranità e indipendenza. L’Ucraina sta difendendo la pace e il futuro del mondo intero».