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diritto di difesa
''Sulla questione morale l'impegno sarà costante. Va declinata anche in termini propositivi individuando le possibili linee di riforma affinché ciò che è accaduto non si ripeta''. Salvatore Casciaro, esponente di Magistratura indipendente, da poco eletto segretario dell'Associazione Nazionale magistrati, intervistato dall'Adnkronos, assicura l'impegno dei nuovi vertici per lasciarsi definitivamente alle spalle la bufera provocata dal caso Palamara. ''Ce lo chiedono i colleghi ma prima ancora i cittadini la cui fiducia è fondamentale recuperare - sottolinea - Allo sdegno per quanto accaduto deve subentrare ora il coraggio per operare un reale cambiamento''. Quanto alle riforme prioritarie per allontanare i rischi legati alla degenerazione del carrierismo e del correntismo, Casciaro ne richiama due: ''sarà necessario elaborare un progetto di riforma del testo unico della dirigenza giudiziaria e prefigurare un sistema elettorale per il Consiglio che consenta di ridurre drasticamente il peso delle correnti nella designazione dei candidati - spiega - C'è diffusa consapevolezza su questo, e auspico l'Anm possa esercitare un importante ruolo propositivo fornendo un decisivo contributo alla riflessione''. Ma l'Anm, ammonisce il segretario, ''deve essere anche vicina ai colleghi nel lavoro quotidiano. Sembra assurdo che disposizioni di legge, come quelle sull'esigibilità dei carichi di lavoro, siano rimaste da tempo immemore lettera morta. In questo l'Anm dovrà riappropriarsi di una capacità di interlocuzione, anche critica, con il Csm. Quando parlo di attenzione alle condizioni di lavoro dei colleghi penso anche ad altro - chiarisce - Vedo in alcune realtà colleghi che lavorano in 4-5 in una stanza, in locali non climatizzati, talvolta non idonei: ricordo con amarezza lo sgombero del palazzo di giustizia barese nel 2018 col montaggio delle tensostrutture della protezione civile ove la giustizia penale era amministrata. E' ora di affrontare un impegno serio anche sull'edilizia giudiziaria sugli ambienti di lavoro, sulle dotazioni materiali, e molto altro''. Proprio sul piano dell'interlocuzione con la politica in tema di riforme il segretario dell'Anm non nasconde che ci siano ''diversità di vedute'', tra i gruppi che compongono la giunta dell'Associazione, soprattutto tra quelli di maggioranza, Magistratura indipendente e Area. Questo, osserva Casciaro, ''è un bene, perché solo dalla ricchezza delle idee e dalla disponibilità a sostenere un dialogo aperto sui contenuti può nascere una nuova stagione per la magistratura associata. Bisogna approcciarsi a temi complessi con la necessaria umiltà, ascoltare le diverse posizioni; su tali premesse di metodo, sono convinto che si potrà giungere a una sintesi alta - assicura - Questo non vuol dire che soddisfi necessariamente tutti, ma che sia espressione della larga maggioranza della magistratura associata''. Casciaro richiama poi un intervento specifico, il cosiddetto 'diritto di tribuna' di avvocati e accademici nei consigli giudiziari sui pareri per le valutazioni di professionalità dei magistrati, previsto dalla riforma Bonafede, che l'avvocatura giudica però insufficiente ritenendo che debba essere previsto il diritto di voto. ''Gli avvocati sono parte fondamentale della giurisdizione ma sono anche presenti quotidianamente nella dialettica processuale nelle aule di giustizia'' ricorda. Quindi 'il componenti laici dei consigli giudiziari, chiamati a votare sulle valutazioni di professionalità, sarebbero anche coloro che esercitano la professione legale nel distretto del magistrato sottoposto a valutazione, il che determinerebbe una commistione dei rispettivi ruoli e inevitabili contraccolpi sull'indipendenza della magistratura''. Quindi , avverte il segretario Anm, ''non si tratta di chiusure o ripiegamenti corporativi'', sono ''problemi su cui occorre riflettere serenamente, fermo il contributo di qualità e sicuramente decisivo fornito dagli avvocati e dall'accademia sull'assetto organizzativo degli uffici''. Presto i nuovi vertici dell'Anm incontreranno il ministro della giustizia, Alfonso Bonafede. L'incontro non è ancora stato fissato ma sarà calendarizzato a breve. ''Al ministro abbiamo intanto formulato una serie di richieste legate a interventi ordinamentali e processuali che ritenevamo importanti per affrontare al meglio l'emergenza sanitaria nel settore della giurisdizione - riferisce il segretario - Ci aspettiamo risposte che da un lato riducano le ricadute del diffondersi della pandemia sul servizio giustizia e dall'altro assicurino maggiore sicurezza per gli operatori e per l'utenza''.