Domani gli esperti dell’Onu visiteranno la centrale nucleare dove la sicurezza dei reattori sfugge ormai al controllo dei russi

Alla fine anche i russi hanno dovuto ammettere che la situazione nella centrale nucleare di Zaporizhzhia, la più grande d’Europa con i suoi sei reattori attivi, è molto preoccupante e che a questo punto è necessaria un’ispezione degli esperti Onu dell’Aiea per scongiurare il peggio, ovvero un incidente che potrebbe rivelarsi catastrofico.

«Bisogna che l’Aiea venga a visitare l’impianto» ha detto il portavoce del Cremlino Dmytri Peskov nella quotidiana conferenza stampa non senza lanciare accuse all’Ucraina che secondo le forze armate russe avrebbe colpito il tetto della centrale con un drone in un «gesto suicida». Impossibile verificare la notizia anche perché Kiev smentisce tutto accusando a suo volta i russi. In tutta l’area da sei mesi cadono bombe e mortai e per quanto nessuna delle due parti in campo ha interesse a scatenare un’apocalisse atomica, il rischio rimane altissimo. L’amministrazione filorussa sostiene che il livello delle radiazioni è ancora entro la norma, ma è chiarioche non sono in grado di gestire questa emergenza.

La sola certezza è che già da domani l’Aiea sarà dentro la centrale per controllare i reattori e che rimarrà almeno fino a sabato, lo conferma il direttore generale Rafael Grossi sul suo account Twitter, specificando che un team dell'ente di sta dirigendo alla centrale nucleare ucraina di Zaporizhzhia, oggetto di diversi attacchi negli ultimi giorni. «Il giorno è arrivato si legge nel tweet - la missione Aiea di supporto e assistenza è in corso. Dobbiamo proteggere la sicurezza del più grande impianto nucleare dell'Ucraina e d'Europa».

Secondo il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba, quella all'impianto di Zaporizhzhia, sarà ' «la missione più difficile nella storia dell'Aiea, date le attività di combattimento intraprese dalla Federazione Russa sul campo e anche il modo palese con cui la Russia sta cercando di legittimare la sua presenza». In effetti è la prima volta che una squadra dell’Aiea entra in azione in una zona di guerra. Se Mosca si dice «pronta a cooperare per garantire la messa in sicurezza della centrale», allo stesso tempo chiede all’Aiea «di operare in modo imparziale», come ribadiva ieri la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova: «La nostra posizione è di assistere in ogni modo possibile, anche politicamente, il lavoro dei diplomatici, il lavoro su piattaforme internazionali, per assistere e facilitare lo svolgimento di questa missione, ma che non giungano a conclusioni politiche». Nonè escluso che l’Aiea rimanga nell’impianto in modo permanente o almeno fino al termine del conflitto, ma questa ipotesi sarà oggetto di trattative con i russi.

Intanto Kiev avrebbe iniziato a ' dare forma' a una controffensiva militare per riguadagnare terreno sul campo di battaglia dopo mesi di difesa passiva.

A rivelarlo sono fonti militari d’oltreoceano citate da Cnn le quali confermano che le forze ucraine stanno organizzando operazioni nel sud del Paese per preparare il campo di battaglia per ' una controffensiva significativa', dicono dal Pentagono.

La controffensiva includerà operazioni di aria e di terra.

Si tratta quindi della fase preliminare che consiste nel colpire sistemi d'arma, centri di comando e controllo, depositi di munizioni e altri obiettivi per preparare il terreno di battaglia.

Secondo le valutazioni dell’intelligence militare Usa, la Russia ha dispiegato lungo la linea del fronte meno unità di quanto si presumesse all’inizio.

Molte delle unità esistenti sono dispiegate con forze inferiori, alcune della metà ( per numero di uomini) rispetto a quanto fosse previsto prima dell’invasione. Un’avvisaglia della controffensiva dovrebbe essere l’azione che l’esercito di Kiev sta tentando nella regione di Kherson dove si combatte duramente. Gli ucraini avrebbero ucciso Oleksiy Kovalyov, vice capo dell’amministrazione militare e civile filorussa. Notizia confermata da Mosca che però nega l’esistenza di qualsiasi iniziativa del nemico: «A Kherson non c’è nessuna offensiva icraina, sono fake news e propaganda», giura il comandante delle forze armate russe in Crimea, Sergei Aksyonov.