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«ll Job Day DEMI della Università Federico II di Napoli è il luogo dove si possono allenare le menti brillanti e costruire la classe dirigente del futuro». Così, in streaming, il Ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, è intervenuto alla prima giornata dell’iniziativa seguita da 500 giovani laureati e laureandi in materie aziendali sulla piattaforma Teams e da oltre 40 aziende partner. «Da una tragedia come quella del covid possono nascere delle opportunità – ha sottolineato il Ministro - a partire dalle tematiche del “New Green Deal” che trovano ampio spazio nel Recovery Fund, dove è stata assegnata grande attenzione alla filiera produttiva e alla sostenibilità ambientale. Abbiamo individuato degli indicatori economici che trovano spazio nel Recovery Plan, anche in vista della Legge di Stabilità e per trovare successivamente casa nel G20, dove si dovrà discutere di un nuovo modo di concepire il “Green” che si coniuga con la tutela dei luoghi». Una ventata di ottimismo e di fiducia che, in queste ore, stanno vivendo i tanti giovani formati dal Dipartimento di Economia, Management, Istituzioni della Federico II di Napoli che potranno sostenere, per l’intera giornata, 1500 colloqui di lavoro “one to one”, tre colloqui a testa, con oltre 40 aziende nazionali e internazionali, partner della manifestazione sul tema “Cultura d’Impresa, Management, Talento al Servizio del Paese". E al centro della quinta edizione ci sono le questioni degli sbocchi professionali, della selezione delle risorse umane e del futuro dei giovani laureati e laureandi campani. «Essere a fianco dei giovani: questo è lo scopo principale di questo appuntamento», ha detto il professor Roberto Vona, coordinatore e promotore del Job Day DEMI. «La nostra - ha aggiunto - è una iniziativa di terza missione, insomma di servizio istituzionale per i nostri laureandi e neo laureati in modo da offrirgli le migliori opportunità professionali. Siamo incoraggiati dalle tante aziende che partecipano ogni anno, arrivando a circa 70 imprese. Sono giovani competenti che si inseriscono nelle organizzazioni aziendali aggiungendo ulteriore valore a questi sistemi e, nelle condizioni attuali, è un messaggio di ottimismo. Il mondo del lavoro ha bisogno di energie brillanti». Tra le imprese intervenute anche start up e piccole e medie imprese campane e nazionali. Insomma, nella maggior parte dei casi hanno espresso, nel corso della loro presentazione, la disponibilità all’inserimento di determinati profili professionali, attraverso contratti e stage. Tra queste: Accenture, Adecco, Aidp Campania e Reliance, Alleanza Assicurazioni, BDO Italia, Blowhammer, Bruno Generator, Chimpex, CocaCola HBC Italia, Consvip, Deloitte Italy, Deutsche Bank, Errezetauno - ROYAL GROUP Hotels & Resorts, Eurospin Italia, EY, Froneri, Generali, Gi Group, IBL Banca, Kelyon, KPMG, La Doria Group, ManpowerGroup, MD, Officine Meccaniche Irpine, Optima Italia, Ovs, Poste Italiane, Protiviti, PwC Italy, Reply Avantage, Seda Italy, Sire Ricevimenti, Sirpress, Stef Italia, Tecnocapital, Tufano – Euronics, UCapital24, Unicredit, Voi hotels, e Webidoo. «Più esperienze possibili, aumentare le competenze utili, e creare un ponte sempre più stretto tra le aspirazioni dei giovani e le esigenze lavorative»: su questi aspetti si è soffermata Adele Caldarelli, direttore del Dipartimento. Con alcuni consigli specifici ai giovani: «Trovare sempre la capacità di rialzarsi e per questo ci vuole una strategia. Il nostro compito è quello di aumentare attorno allo studente la rete di relazioni, creando una cooperazione fiduciaria. Insomma bisogna tracciare – ha concluso - un percorso coerente tra la didattica, le aziende e le aspirazioni dei ragazzi». Il professor Arturo De Vivo, rettore dell'Università della Federico II, ha sottolineato: «E’ importante partire dal placement, di orientamento e di didattica degli studenti senza abbandonarli a conclusione del percorso universitario. Questa partecipazione al Job Day avviene secondo una modalità virtuosa in un processo di formazione e di inserimento professionale. I colloqui che si svolgeranno sono anche la dimostrazione di come l’Università non si sia fermata in questo periodo e testimonia anche il forte legame con il sistema di imprese». Sull'intreccio di modalità virtuosa tra offerta formativa e sistema di imprese si è soffermato anche il professor Matteo Lorito, rettore appena eletto per il 2020-2026 dell’Ateneo: «Il Job Day è un seme che va messo nell’Università perché coltiva le risorse umane che si interfacciano con le opportunità professionali». E con soddisfazione ha ricordato che nell'anno in corso «le iscrizioni alla Federico II sono aumentate del 30%». L’entusiasmo dei giovani corre dunque sul web in attesa della normale frequentazione delle aule, attraverso una piattaforma innovativa che mette in relazione le aziende fidelizzate con i curricula dei giovani. «Per noi è stata una esperienza formativa importante – ha spiegato Richard Di Dio, presidente dell’Associazione Studenti di Economia - con questa veste nuova del format online, a causa dell’emergenza covid, siamo stati obbligati ad interfacciarci con lo smart working, e cercheremo di trarre vantaggio da questa esperienza così negativa che stiamo vivendo». E sui benefici alla didattica di una stretta relazione con i partner aziendali la professoressa Simona Catuogno, responsabile dell’Ufficio Stage e Tirocini del DEMI, ha indicato gli oltre 100 stage realizzati durante l’anno che si cercheranno di incrementare. «Sempre più aziende private, per lo più società di consulenza aziendale, ci chiedono profili dei nostri giovani - ha detto - e sono contenti dei risultati. Dai nostri dati ci risulta che lavorano il 60% dei nostri laureati». Al centro del Job Day DEMI c’è dunque il capitale umano: «Uno degli asset più importanti su cui puntiamo tutti, punta l’Europa, insieme alle competenze e alla transizione al digitale, all’economia verde – ha precisato nel suo intervento Valeria Fascione, Assessore regionale alla Ricerca, Innovazione e Startup - il nostro Paese ha bisogno di questi giovani che portano una ventata di aria nuova, di apertura mentale, molti di essi hanno fatto esperienze internazionali. Le imprese, dal canto loro, hanno bisogno di queste immissione di “ernegie pulite” per accelerare i loro processi di innovazione. Il vostro è veramente un lavoro pregevole perché dà l’opportunità a questi giovani di far toccare con mano la vita reale, per confrontarsi con le sfide dell’innovazione e dell’economia attuale, magari anticipandole». E poi ha suggerito: «Bisogna inserire ancora di più percorsi didattici di start up di imprese, per gli studenti che vogliono intraprendere percorsi autonomi. Ci sono nomi partner prestigiosi, grandi gruppi internazionali, aziende che operano sul territorio campano ma ci sono anche start up innovative del nostro sistema. Dico ai ragazzi di guardare con interesse a queste aziende che, benchè piccole, possono offrire opportunità per fare una esperienza ad ampio raggio, in esse c’è dinamicità, prospettive di crescita e di innovazione importante». Infine il consiglio convinto dell’Assessore Fascione: «Date il massimo a queste aziende, consideratele come se fossero vostre, hanno bisogno della vostra capacità critica, delle competenze e del vostro entusiasmo».