Duecento metri di nastro d'asfalto completamente divelto e sprofondato. È la voragine che si è aperta questa mattina, intorno alle 6,15 sul Lungarno Torrigiani, tra Ponte Vecchio e Ponte alle Grazie, nel pieno centro di Firenze a seguito del cedimento di una grossa conduttura dell'acqua, lungo la dorsale della riva sinistra dell'acquedotto. Un cratere di 200 metri di lunghezza per 7 di larghezza. La città si sveglia con le sirene e il frenetico via vai dei mezzi di soccorso. Due palazzi in via precauzionale evacuati, viabilità deviata, ma per fortuna neanche un ferito. Delle oltre 20 auto parcheggiate, alcune sono state letteralmente inghiottite e coperte dall'acqua. Altre si sono inclinate sul manto stradale con il muso all'ingiù. Tra lo sbigottimento generale e il via vai dei mezzi dei vigili del fuoco, protezione civile e delle altre forze dell'ordine, Firenze ha vissuto una giornata da vera emergenza, soprattutto per l'assenza dell'erogazione dell'acqua nella maggior parte della città e in molti comuni dell'interland. Inizia la corsa contro il tempo. L'erogazione idrica tornerà nel corso della giornata, mano a mano che i tecnici di Publiacqua, la società che gestisce l'acquedotto, rimediavano alla falla. Sul luogo del disastro il sopralluogo del sindaco Nardella di primo mattino. Alle 7. "Nessun ferito - ha detto il primo cittadino - ma solo danni: danni pesantissimi". Poi anche la visita e il sopralluogo anche del sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Luca Lotti. La procura apre un fascicolo senza ipotesi reato. Gli esperti commentano: "All'origine della voragine di Firenze mi sembra di aver capito ci sia la rottura di un tubo dell'acqua. Un tubo dell'acquedotto lo può fare ma non è che il crollo è contingente alla rottura, l'acqua deve aver lavorato a lungo per attaccare il substrato e far andare giù il manto stradale" dice all'Agi il geologo Mario Tozzi. Tra una riunione dell'unità di crisi a Palazzo Vecchio e continui monitoraggi, vigili del fuoco, tecnici di Publiacqua e protezione civile lavorano senza sosta per valutare la portata dei danni e per evitare ulteriori ripercussioni, anche di tipo strutturale. Per limitare al massimo i disagi tre autobotti entrano in azione nelle vie limitrofe al cratere. Inevitabili le polemiche sulle cause. Qualcuno parla di due guasti che sommati avrebbero creato, in momenti diversi, il crollo. Quanto ai danni, le prime stime parlano di 5 milioni. Nel tardo pomeriggio l'emergenza è finita. A tenere a bada la voragine, anche strumenti sofisticati, come quello installato dall'università di Firenze, che ha applicato alcuni radar per il monitoraggio degli spostamenti del terreno. Gli stessi che furono applicati sulla Costa Concordia.IL SINDACO NARDELLA"Restano interrogativi che devono essere chiariti". Lo ha sottolineato il sindaco di Firenze Dario Nardella in merito alla voragine che si è aperta stamane in Lungarno Torrigiani. Il primo cittadino ha ricordato ai giornalisti al termine dell'unità di crisi di stamane che già alle 9 erano stati avvertiti tramite sms alert tutti i cittadini. Il sindaco ha poi concluso che "non sono mai state interrotte le attività negli ospedali e che le scuole domani saranno aperte regolarmente".