Il ministro dell’Economia, Daniele Franco, parla di un Pil in netta crescita, ma spiega che ora servono le riforme strutturali. I nodi da sciogliere sono tanti.
Nel secondo trimestre del 2020 il prodotto interno lordo e' diminuito del 12,8% rispetto al trimestre precedente e del 17,7% nei confronti del secondo trimestre del 2019
I tre paesi piu' colpiti dal calo della produzione, secondo la Commissione, sono Italia, Spagna e Francia, con una frenata del Pil di oltre il 10% nel 2020
La recessione all’orizzonte per “colpa” di Cina e Germania. Il 2020 rischia di essere un anno di passaggio. L’unica speranza è introdurre modifiche profonde al patto di stabilità
Sull’immigrazione non è facile parlare il linguaggio della razionalità e della verità. In Occidente, il mood “cattivista” vince ( mettendo a rischio la democrazia), quello “buonista” perde. Spetta a quest’ultimo cambiare lo schema di gioco
L’Istat certifica che i conti peggiorano e il debito salirà. 29mila persone, soprattutto i giovani, hanno smesso di cercare lavoro. Confindustria pessimista: ormai l’anno è compromesso
La ricetta dell’ex ministro per rilanciare Forza Italia e recuperare consensi tra professionisti e imprenditori. «Puntare su crescita e aumento del pil»
L'economista: «La crescita dell’occupazione rischia di essere qualitativamente bassa. per crescere, l’Italia deve investire nella didattica: servono più laureati e diplomati formati per poter lavorare nelle aziende»
Secondo l'ex ministro per gli Affari europei, la caduta strutturale del Pil e dell’occupazione in Italia«hanno radici lontane nel tempo e profonde nella sostanza, ma non contengono nulla di oggettivamente immutabile».
Il peggioramento del differenziale è figlio di un “combinato disposto”, rappresentato dalle frasi poco oculate di Matteo Salvini e dalla congiuntura della Germania
Arrivano le previsioni di Bruxelles: ultimi nella crescita, più disoccupazione, più debito e più deficit. E Moscovici annuncia un nuovo rapporto dopo le europee
La bocciatura del presidente Vincenzo Liveri. Salvini: «sono i soliti gufi». Ma il vicepremier grillino Di Maio lo corregge: «Confindustria non è un gufo, visto che «l'epoca dei gufi era quella di Renzi»