GiustiziaVassalli difese sempre la rieducazione ma all’interno della concezione polifunzionale della pena, ritenendo che, se, da un lato, essa debba trovare il suo contraltare nelle altre funzioni della pena, dall’altro, vada con forza rifiutato che si possa pervenire alla totale esclusione delle pretese rieducative per taluni soggetti ritenuti a priori incorreggibili e dunque da eliminare dalla società.