La capogruppo M5S in commissione Affari costituzionali della Camera: «Quando nel 1963 si decise di stabilire il numero dei parlamentari non c’era tutta la rappresentanza decentrata di oggi: Regioni e Comuni. Il Parlamento non è l'unico depositario dell'autorità legislativa»
La riduzione populistica del numero dei parlamentari non tiene conto della rappresentanza, delle sue funzioni e del funzionamento e degli equilibri costituzionali
«Voterò Sì per coerenza con il nostro voto parlamentare, che per quattro volte è stato favorevole alla riforma, e con la nostra storia politica». Parola di Massimiliano Romeo, capogruppo della Lega al Senato
Il rosatellum, proprio per la distribuzione dei seggi in un collegio unico nazionale, risulta nella sua parte proporzionale molto garantista della rappresentanza politica
Il Pd ritiene che col proporzionale uscirà comunque in piedi dalla prova elettorale e forse in condizioni anche migliori. E Forza Italia libertà di movimento
Una legge elettorale senza maggioritario potrebbe favorire un nuovo terremoto. E la beatificazione corale di Berlusconi serve a preparare la nascita di un'alleanza europeista anti destre
Il 23 ddl in Consiglio dei ministri. No al sorteggio. Il sottosegretario alla Giustizia: «capi degli uffici mai più selezionati con criteri autoprodotti. Funzionari scelti per concorso, anche tra avvocati. Sistema di voto, discutiamo»
Incontro chiarificatore tra Conte e Zingaretti a Palazzo Chigi, ma i nodi del governo restano ancora irrisolti: dal dl sicurezza alla legge elettorale, dai decreti sicurezza al mes
«Il 29 marzo arriverà in commissione il testo. Sarà un sistema proporzionale con soglia di sbarramento al 5%, così si eviterà la frammentazione che ha sempre reso instabili i governi»
La “manipolatività” impugnata dalla Corte Costituzionale per bocciare il referendum della Lega si riversa come un fiume in piena sul sistema politico-istituzionale e, in definitiva, sull’Italia intera
Oggi la pronuncia per il referendum sulla legge elettorale. L’esito è incerto, ma se il quesito venisse ammesso e vincesse poi il sì, si andrebbe alle urne con un sistema maggioritario con collegi uninominali