CarcereGià a fine luglio, 5 tra i più autorevoli processual-penalisti italiani avevano affidato al nostro giornale le loro argomentate critiche alla “prescrizione processuale”, sulla quale alla fine la maggioranza ha trovato l’intesa. Si rivolgono di nuovo alla politica affinché ritorni su quella scelta, con una nota che segnala le ulteriori contraddizioni contenute nel testo finale della riforma: «Affidare ai giudici una scelta destinata a ripercuotersi sulla concreta perseguibilità dei reati equivale a consegnare alla giurisdizione scelte di politica criminale in evidente contrasto con il principio di separazione dei poteri», scrivono