A differenza dello scienziato, mosso solo da una sete di sapere senza minacce e pericoli, il filosofo è costretto a fronteggiare l’enigma bello ma sinistro del mondo
Vito Mancuso, teologo e filosofo, non ha paura delle macchine: «Ho paura degli uomini che usano le macchine». Ma non per questo si sente un passatista: «Macchè, pensi che mi considerano un eretico»