Conte (ma anche Salvini) tentato dall'opposizione. A Berlusconi e Letta, invece, non dispiacerebbe tornare al voto. Ma alla fine Draghi proseguirà nel suo comunque accidentato cammino
Mantenere la riforma Bonafede diventa questione di vita o di morte, per i grillini, per scongiurare la scissione, superare le resistenze dei senatori e mettere all’angolo Matteo Renzi
Per il politologo e direttore dell’Istituto Cattaneo, Salvatore Vassallo, un governo Conte ter con Italia Viva è «l’ipotesi più plausibile, se guardiamo agli interessi di fondo degli attori principali»
Sarà un voto sul filo di lana a decidere lunedì alla Camera e martedì al Senato se il governo Conte sopravviverà alla crisi politica innescata da Matteo Renzi. Il premier può contare su 151 senatori, ma la soglia a Palazzo Madama è di 161
I grillini vogliono chiudere definitivamente la partita con Matteo Renzi, affidandosi ai responsabili di Mastella. I dem hanno tentato fino all'ultimo una mediazione impossibile con Italia viva
A colloquio con Giorgio Trizzino, deputato M5S amico di Mattarella, autore di un appello alla responsabilità di tutte le forze parlamentari rilanciato da Beppe Grillo
«Se mi chiede una previsione dirò che ormai la strada è aperta verso un piccolo rimpasto che non può essere grande perché altrimenti rischierebbe di far rovesciare la barca del governo»
Anche i grillini adesso ci pensano: se l’unico ostacolo per uscire dalla crisi è il presidente del Consiglio si può pensare di rimuoverlo. Intervista alla deputata M5S Federica Dieni
Mattarella ha scelto una rotta: pur con tutti i suoi limiti un governo c'è e deve bastare, per non affrontare una pandemia con una nave abbandonata a se stessa
«C’è bisogno di un nuovo patto di legislatura» perché «le questioni sociali che hanno portato alla nascita del Conte bis oggi sono esaurite». Intervista a Luciano Nobili
Il capo dello Stato ha cambiato il suo schema di gioco. E in un sistema che non può prescindere dalla sovranità popolare, ha avvertito le squadre in campo che è pronto a mandarle negli spogliatoi
Di Maio: «O Conte accoglie i nostri 20 punti programmatici o si torna al voto». Zingaretti: «Patti chiari, amicizia lunga. Basta ultimatum o non si va da nessuna parte».