I giudici decideranno sui colloqui senza contatti fisici con figli maggiori di 12 anni. Sollevata dal magistrato di sorveglianza la legittimità per bilanciare le esigenze di sicurezza con i diritti del minore
Gli atti sono stati inviati dalla Corte d’Assise d’Appello di Torino. I giudici hanno accolto la questione di legittimità costituzionale sull'attenuante rispetto al reato di strage politica per il quale la procura aveva chiesto l'ergastolo
Il presidente emerito della Corte Costituzionale: «Penso sia opportuno che su questi temi si rifletta con grande tranquillità e che ci sia una legislazione che detti in maniera più chiara le regole»
Oggi in Camera di consiglio due questioni relative alla semilibertà e all’affidamento in prova che potrebbero avere effetti anche sui detenuti condannati all’ergastolo
La sentenza afferma che le limitazioni relative all’uso di un determinato mezzo non necessariamente si convertono in restrizioni al diritto fondamentale che l’impiego di quel mezzo consenta di soddisfare
Il decreto legge non solo riprende il testo già approvato, ma inserisce punti peggiorativi tratti dalla vecchia proposta del M5S. L’allarme UCPI: “Sarà colpito anche chi non è all’ergastolo ostativo”
Il ricorso presentato dall’avvocata Mori ha superato il primo vaglio della Corte europea per la vicenda di un recluso a Parma, al quale per la mancata consegna delle missive sono scaduti i termini per la presentazione di atti
Con le sentenze depositate oggi, la Corte motiva l’inammissibilità delle proposte abrogative su responsabilità dei giudici, eutanasia e cannabis, ma mette un’ipoteca anche su futuri referendum “chirurgici”
Dietro l’attacco di Travaglio c’è la moltitudine dei giustizialisti che nelle chiacchiere da bar chiedono al penalista “ome fai a difendere un criminale sapendolo tale?”. O peggio, quelli che minacciano di morte il legale dei cosiddetti “mostri”, le persone accusate di reato odiosi come stupro e pedofilia. Ebbene, con la sentenza che vieta il visto di censura nella corrispondenza fra chi è al “carcere duro” e il suo legale, la Corte costituzionale intona uno straordinario inno alla funzione suprema della professione forense
L’ex Capo del governo eletto stamattina all’unanimità nuovo presidente della Corte costituzionale. Riguardo alla parità di genere, in conferenza stampa dice subito: «Noi maschi dovremmo vergognarci, continuiamo a vedere la donna dalla cintola in giù»
Sul quotidiano di Marco Travaglio insinuano la collusione dei difensori con gli assistiti mafiosi. L’insulto è nel titolo sulla sentenza con cui la Consulta ha bocciato le “intrusioni” nelle lettere fra reclusi al 41 bis e avvocati. Più che reagire all’offesa, va colto il vero segnale: l’insofferenza per lo Stato di diritto e la segreta aspirazione a una giustizia autoritaria. Anche se sono sacrosante le reazioni di diverse voci dell’avvocatura: dall’editore del Dubbio a Ocf, Aiga e Anf
La nuova piattaforma e-cost consente ad avvocati, Avvocatura dello Stato, giudici, Regioni e a chi può promuovere giudizi, di costituirsi o intervenire
La Consulta ha deciso che la condanna per “truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche” non può determinare automaticamente “l’incapacità ad avere rapporti con le pubbliche amministrazioni”
Oggi l’esame della Consulta dell’illegittimità costituzionale, in caso di non collaborazione, della liberazione condizionale sollevato dalla Cassazione
Intervista all’ex presidente della Corte costituzionale sulla sentenza, attesa per mercoledì prossimo dalla Consulta, che potrebbe concedere il diritto alla liberazione condizionale anche ai mafiosi condannati al “fine pena mai” che non collaborano con la giustizia. «Il diritto al silenzio è connesso al diritto di difesa, dunque è incomprimibile. Vale per tutti. Anche per il peggiore dei delinquenti»
Con la decisione assunta mercoledì scorso, la Corte costituzionale stronca la disparità di trattamento tra le rescissioni per giusta causa e quelle per motivi economici, e vincola il giudice alla reintegra anche per queste ultime, se il motivo è inventato. Ma soprattutto, viene ancora una volta smentito il potere salvifico della precarietà
La Corte ha esaminato la questione di legittimità sollevata dal Tribunale di Bolzano sull’articolo del Codice civile che non consente ai genitori di assegnare al figlio, nato fuori dal matrimonio, ma riconosciuto, il solo cognome materno