Era il 22 ottobre 2015. Per Alberto Muraglia, custode e vigile del mercato annonario, si aprì l’abisso del processo mediatico. Le sue mutande fecero il giro del Paese tra l’indignazione generale
In realtà sempre presente a lavoro, era stato condannato a 55 euro per danno erariale (aveva timbrato per conto della dirigente) e 15mila per quello di immagine