Con l’articolo firmato stamattina su Repubblica, il presidente del Tribunale vaticano, già procuratore di Roma, cambia il verso del dibattito intorno al diritto degli avvocati di votare, nei Consigli giudiziari, sulle valutazioni di professionalità dei magistrati. Una presa di posizione destinata a incidere, più in generale, sull’idea di una giurisdizione condivisa
Il giudice di Perugia su Palamara: «Notizia di dominio pubblico almeno dal 2018. Non ci fu alcuna violazione del segreto a vantaggio di Amara e Calafiore»
Parla Alessandro Sallusti, direttore de Il Giornale e autore del libro "Il sistema", scritto assieme all'ex capo dell'Anm Luca Palamara: «Necessario un controllo esterno che verifichi l'operato delle toghe»
La sentenza del Csm: l'ex presidente dell'Anm radiato dalla magistratura. «Da oggi parte la mia battaglia con il Partito Radicale per una giustizia giusta»
Sarà a capo del tribunale della Santa Sede. L’annuncio di Papa Francesco. Dopo mafia, ndrangheta e cupola romana il magistrato dovrà vedersela con la fitta rete di misteri che avvolge il Vaticano
In alto mare anche la sostituzione di Fuzio. Ieri si è svolto l’ultimo plenum de lCsm prima della pausa estiva e nell’odg non c’era la discussione sul successore di Giuseppe Pignatone
Il pm indagato: «Mai presi soldi o regali. Il Csm su Roma voterà senza intralci». «Non volevo danneggiare Ielo», dice l’ex consigliere del Csm. L’attuale togato Spina, a sua volta indagato, si autosospende: al “parlamentino” sarebbe servita la maggioranza dei due terzi per escluderlo
Si allarga l’indagine sulle nomine. E spuntano 40mila euro. Le accuse dalla procura di Perugia che indaga anche sul consigliere Csm Spina e sul collega di Roma Fava. L’ex togato avrebbe ricevuto «soldi e utilità» che ne avrebbero indirizzato le scelte quando era al consiglio superiore. Grasso, presidente Anm: «non c’è nesso con il dopo- Pignatone»
Primo round al pg di Firenze, a metà giugno il voto finale del Csm. Sul capo dei pm di Palermo ha pesato, ieri in commissione, il profilo ritenuto interventista come quello di Pignatone, sgradito ad alcuni sostituti come fu per Cordova a Napoli
Il procuratore della Capitale va in pensione. Ha iniziato la carriera in Sicilia dove ha guidato l’arresto di Bernardo Provenzano. Poi la Calabria e l’arrivo a Roma
Il premier dice di non aver tenuto conto dell’indagine giudiziaria ma delle iniziative del sottosegretario, che però, fa notare il giudice emerito della Corte costituzionale, erano note da mesi ai ministri competenti