I due leader non si sono nemmeno sfiorati. Almeno non in pubblico, anche se poco prima dell’evento si sono confrontati in una riunione che per il leader di Azione è andata «molto bene»
La vicenda prende le mosse dai due esposti presentati dall’imprenditore per falso contro il magistrato, che «nella sua qualità di pubblico ufficiale ha dichiarato, in due atti pubblici, circostanze false, sapendo perfettamente che fossero tali»
Senza un'uscita di scena dalla seconda Repubblica, siglata da riforme istituzionali ed elettorali adeguate, quello spazio politico non può avere futuro
«Ma perché lei ha tutti questi quaderni? Lei non può portarli qui» avrebbe detto il pm della procura di Firenze. E Renzi ha risposto: «Ma come si permette? Lei non ha alcun titolo per dirmi che cosa portare e cosa no»
Il dossier contro il magistrato di Firenze è stato inviato anche al presidente della Repubblica Sergio Mattarella e al presidente del Senato Ignazio La Russa
Il senatore, intervenendo a una manifestazione elettorale nel Lazio, ha commentato la decisione di Nordio di non revocare il regime di carcere duro all’anarchico Alfredo Cospito
Il leader del Terzo Polo lancia appelli all’unità del centrosinistra e segnali distensivi a Pd e M5S. E sulla commissione d’inchiesta Covid si dissocia dal suo alleato
L’orizzonte del partito unico è quello delle Europee 2024, quando, secondo il leader di Italia viva, «il governo andrà in crisi e noi saremo il primo partito»
Il senatore ha chiesto ai suoi legali di procedere in sede civile contro Roberto D’Agostino. I legali: «Già vinta una causa contro la testata». Ora la nuova denuncia
Il leader di Italia viva punta il dito contro la numero uno dei servizi segreti, a cui dedica alcuni passaggi della sua ultima fatica editoriale, Il Mostro
Il caso di Matteo Renzi, dopo la pubblicazione del suo conto corrente, infuoca la polemica politica. La proposta di Vitiello (Iv) e Costa (Azione): sanzioni a tutela della privacy
Pubblicare il conto corrente di Matteo Renzi nel contesto di un’indagine giudiziaria è un colpo basso, un atto che incide su garanzie non proprio trascurabili. Comprenderlo gioverebbe anche ai suoi avversari...
Il professore Gianfranco Pasquino: "Se Draghi venisse eletto al Quirinale, aprirebbe le consultazioni per dare l'incarico probabilmente al ministro Franco".
Il presidente di Italia Viva: «Il Pd non ha mai avuto voglia di approvare quella legge, perché per loro la mediazione è troppo faticosa. È stata più facile questa soluzione. La stessa decisione di affidare a Zan la mediazione dimostra che la mediazione non si voleva fare. Potevano affidarla a Zanda, che è un uomo ragionevole. Di certo non si può affidarla a chi ha già detto che non si poteva cambiare nulla»