I legali di Domenico Porcelli, Maria Teresa Pintus e Livia Lauria, hanno presentato reclamo per l'annullamento del decreto prorogato dall'attuale ministro della Giustizia, ritenuto illegittimo
I giudici decideranno sui colloqui senza contatti fisici con figli maggiori di 12 anni. Sollevata dal magistrato di sorveglianza la legittimità per bilanciare le esigenze di sicurezza con i diritti del minore
Tra le donne autrici di reato, qualsiasi indagine svolta ha infatti evidenziato la massiccia presenza di esperienze di pregressa vittimizzazione che sono state all'origine del reato
Sono 728, 12 donne: oltre il doppio rispetto al periodo delle stragi. Alcuni sono in custodia cautelare. Nel 2022 35 sono usciti dalla misura, per fine pena o declassificazione
Il senatore, intervenendo a una manifestazione elettorale nel Lazio, ha commentato la decisione di Nordio di non revocare il regime di carcere duro all’anarchico Alfredo Cospito
La Corte accoglie il ricorso del ministero: l'amministrazione penitenziaria può farlo, nonostante non vi sia alcun pericolo di veicolare dei messaggi, come ha osservato il tribunale di Roma
Intanto l’avvocato Flavio Rossi Albertini ha avuto un colloquio con il suo assistito. Il detenuto teme il Tso. «Consapevole anche della gogna a cui è sottoposto»
L’esponente di Forza Italia ribadisce che non c’è alcuna intenzione del Governo di centrodestra di toccare il regime di carcere duro. Sull’anarchico deciderà la Cassazione il prossimo 24 febbraio
Nel giro di due giorni 400 firmatari oltre a 150 associazioni e gruppi. Attiva la piattaforma messa su da napolimonitor, yairahia onlus e l'assemblea di attivisti e attiviste napoletane
I giudici della Suprema Corte hanno accolto il ricorso del ministero della Giustizia contro la decisione del tribunale di Sorveglianza de L'Aquila che ne aveva consentito l'utilizzo a Crocifisso Rinzivillo
Al carcere duro di Viterbo sembra che sia un delitto dare un dolce a una bambina. Allo stesso detenuto fu negato il libro della ex ministra Cartabia. In altri istituti vietano anche la farina, ritenuta un potenziale esplosivo
Dal 20 ottobre non mangia più. È al regime duro del Bancali per aver veicolato pensieri anarchici pubblici. Il senatore De Cristofaro si rivolge al ministro Nordio: «Stravolto il senso del 41 bis!»
Il ricorso presentato dall’avvocata Mori ha superato il primo vaglio della Corte europea per la vicenda di un recluso a Parma, al quale per la mancata consegna delle missive sono scaduti i termini per la presentazione di atti
Alfredo Cospito è in regime di carcere duro per aver veicolato messaggi e scritti pubblici sul pensiero anarchico. Ora è in sciopero della fame. Gli avvocati: “Un paese liberale tutela tutte le ideologie”
Ergastoli, 41 bis, regimi differenziati per aver imbrattato qualche muro. È in corso un uso spropositato dell’azione giudiziaria nei confronti degli anarchici. Gli avvocati denunciano una pericolosa deriva giustizialista
Sulle visite accordate a Nessuno tocchi Caino è decisivo un aspetto, come ricordato, in audizione, sia dal capo del Dap che dal sottosegretario Sisto: l’obiettivo era verificare le condizioni sanitarie dei ristretti al “carcere duro”. Una priorità rispetto a qualsiasi altra preoccupazione
Il sottosegretario Sisto risponde all'interrogazione di Fratelli d'Italia sui sopralluoghi effettuati da "Nessuno tocchi Caino" a Sassari e Nuoro. «È successo anche quando il ministro era Bonafede». Ma il M5S punta ancora il dito contro Renoldi
Dopo i “precetti” partiti dal M5S, e da FdI, arriva la convocazione firmata dal senatore del Carroccio Ostellari, che vuole dal capo del Dap spiegazioni sull’ok alla visita di Nessuno tocchi Caino nelle sezioni sarde del “carcere duro”
Proprio Sigfrido Ranucci, presentando un bel servizio di Bernardo Iovene, diceva che il carcere duro è «ai limiti della violazione dei diritti umani». Ora punta l’indice contro chi ne disapprova l’abuso
Respinto il ricorso di via Arenula contro la decisione del Tribunale di Roma che aveva autorizzato un detenuto a una chiamata aggiuntiva Skype L’atteggiamento del ministero sembra non essere cambiato rispetto a prima
Dietro l’attacco di Travaglio c’è la moltitudine dei giustizialisti che nelle chiacchiere da bar chiedono al penalista “ome fai a difendere un criminale sapendolo tale?”. O peggio, quelli che minacciano di morte il legale dei cosiddetti “mostri”, le persone accusate di reato odiosi come stupro e pedofilia. Ebbene, con la sentenza che vieta il visto di censura nella corrispondenza fra chi è al “carcere duro” e il suo legale, la Corte costituzionale intona uno straordinario inno alla funzione suprema della professione forense