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Il populismo televisivo, della più populista delle televisioni, ritorna trionfante su Rete4. Cacciati con rabbia da Berlusconi dopo la sconfitta elettorale del 4 marzo i giornalisti populisti si stanno riprendendo, a poco a poco, le loro postazioni. A partire da un’altra defenestrazione, quella di Gerardo Greco.
L’ex volto di Agorà, chiamato a Rete4 per dirigere il Tg e per una trasmissione serale, W L’Italia, lascia la rete Mediaset per i bassissimi ascolti. Al suo posto è stata nominata direttrice del Tg Rosanna Ragusa, mentre per il serale ritorna il figliol prodigo Paolo Del Debbio, il giornalista accusato di aver favorito Salvini nella corsa elettorale. Per farsi perdonare non è servita un’abiura, ma il calo dell’audience del temporaneo sostituito che evidentemente pesa più degli insuccessi elettorali.
Eppure Berlusconi ci aveva visto giusto. Aveva capito che proprio tra quelle urla e quelle dirette con il “popolo sovrano” si era spostata nel centrodestra l’asticella a favore della Lega.
Un’intuizione che aveva portato a compimento con un bel ripulisti e con un rilancio intelligente di Rete4 diventata la “all news” del gruppo Mediaset. A poco a poco i ripensamenti. Prima l’annuncio del ritorno di Mario Giordano, comunque ospite fisso delle varie trasmissioni, ora addirittura quello di Del Debbio. Il progetto antipopulista appare giorno dopo giorno meno forte e tra le trasmissioni del nuovo ( ormai vecchio) corso resta fedele alla linea solo Stasera Italia, condotto da Barbara Palombelli. Ma la giornalista, che conduce anche Forum, resiste con gli ascolti e, populismo o non populismo, lei non si tocca.
Peccato. Perché l’idea di una televisione non populista poteva essere l’occasione per dare una nuova chance al giornalismo televisivo in Italia: non per sconfiggere Salvini, non per favorire Berlusconi ma per fare una buona informazione.