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Francesco Molinari
«A fare a gara a fare i puri, troverai sempre uno più puro... che ti epura». Il senatore Francesco Molinari cita Pietro Nenni per descrivere il paradosso nel quale si ritrova il Movimento 5 Stelle, il partito in cui ha militato per dieci anni, dal 2006 al 2015. «Conoscevamo Marra, i suoi trascorsi e i legami. Virginia Raggi lo ha voluto a tutti i costi e ha la responsabilità politica della scelta. Ne pagherà le conseguenze».
La difesa è stata convincente?
La sindaca prova a ridimensionare la funzione di Marra, descritto come un semplice dipendente comunale. Lo aveva indicato come vice capo di gabinetto e poi per le resistenze interne gli ha ritagliato un ruolo più marginale. Era comunque il responsabile del personale, che a Roma è secondo per importanza solo all’assessore ai lavori pubblici. La Raggi mi ricorda l’apprendista stregone di Fantasia, il film della Disney, che quando si è trovato nella stanza del mago ha combinato un mezzo casino...
È l’unica responsabile?
Le colpe vanno condivise con Grillo, la Casaleggio Associati e i capi politici, come Di Maio, che l’hanno coperta. Ne pagano le conseguenze i cittadini romani e tutta quella buona e brava gente che aveva visto nei 5 Stelle l’ultima speranza.
Siamo solo all’inizio?
Questa è la punta dell’iceberg, purtroppo avverrà anche di peggio. Io sono uscito da un carro ancora vincente un anno e mezzo fa. Tra quello che si dice e quanto si realizza davvero c’è una grande differenza e un’ipocrisia di fondo. Fino ad oggi non hanno fatto nulla. Hanno provato a mettere in piedi un’amministrazione, dando qualche piccolo spunto di rinnovamento. Qualcosa si salva, ma non è sufficiente.
Adesso cosa accadrà?
Non ci sarà una scissione, perchè dentro il M5S ci sono un padrone e alcuni uomini marketing, che cercano di portare avanti l’azienda. Dopo la scomparsa del padre, alla Camera e al Senato viene il figlio di Casaleggio, che pure non ha i titoli. Si è superata la democrazia e si registra un deciso scarto verso destra...
Senza consultare la base?
Dal 2007 chiedevamo la condivisione del server con i nominativi di chi si era iscritto al blog, ma Casaleggio ci ha sempre osteggiato. Gli scrissi prima dell’ingresso in Parlamento. Si sapeva già allora che era la vera mente di tutta l’organizzazione, mentre Grillo era la facciata da spendere. Immaginavamo di eleggere solo i capilista e invece arrivò un exploit inimmaginabile. All’epoca chiesi di organizzarci in una struttura democratica e orizzontale, ancora prima della Carta di Firenze, sottoscritta nel 2012.
Finisce la storia della superiorità morale rispetto al Pd?
Al partito di Renzi si può e si deve imputare una visione politica che tradisce le origini, ma restano democratici. Faranno un congresso e la minoranza, se ne avrà la forza, cercherà di spodestarlo, mettendo in discussione e magari bocciando una linea politica che non condivide. I grillini invece obbediscono a un padrone, che peraltro non conoscono.
I veri protagonisti sono i giudici?
La magistratura recita la sua parte, in un momento di grande confusione per l’Italia. Certo è strano che tutto questo sia venuto fuori dopo il referendum...