A ridosso del Giorno del Ricordo è stata vandalizzata la foiba di Basovizza, che ricorda le migliaia di italiani uccisi e gettati nelle foibe durante e dopo la seconda guerra mondiale. A quanto si apprende sarebbero comparse alcune scritte in lingua slava, tra le quali dice “Trieste è un pozzo” e “Trieste è nostra”. Sul posto il personale della Digos della questura di Trieste per le indagini e le Forze dell'Ordine che hanno provveduto a rimuovere le scritte.

Molte e bipartisan le reazioni della politica, prima tra tutte quella della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni,per la quale «la Foiba di Basovizza è un luogo sacro, un monumento nazionale, da onorare con il silenzio e con la preghiera» e «oltraggiare Basovizza, per di più con scritte ripugnanti che richiamano a pagine drammatiche della nostra storia, non vuol dire solo calpestare la memoria dei martiri delle foibe ma significa oltraggiare la Nazione intera» per questo «ciò che è accaduto è un atto di gravità inaudita, che non può restare impunito».

«Lo sfregio compiuto a Basovizza è un atto grave e intollerabile che offende profondamente la memoria storica del nostro Paese e, ancor più, le vittime delle foibe - dichiara il presidente della Camera Lorenzo Fontana - Proprio nell'imminenza del Giorno del Ricordo, questo gesto è un oltraggio alla sofferenza di chi ha vissuto quel dramma. Esprimo la mia ferma condanna per le ignobili scritte e rivolgo un pensiero di profonda vicinanza a tutti coloro che portano ancora oggi il peso di quella tragedia, agli esuli e ai loro familiari. La memoria e il rispetto devono essere pilastri irrinunciabili del nostro vivere civile».

Scrive su X il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani: «Oltraggiare la memoria dei caduti delle Foibe significa continuare a perseguitare chi è stato brutalmente ucciso, solo perché era italiano. Condanna per questo gesto così vile che punta solo a minare il dialogo fra popoli che vogliono guardare verso un futuro di pace». 

«Basovizza questa notte è stata oggetto di un vergognoso atto di vandalismo. Il monumento che ricorda le vittime delle Foibe è stato vandalizzato con scritte ignobili in vernice rossa e tutto questo a poche ore dalla giornata del Ricordo. Deturparlo significa offendere la memoria di migliaia di uomini, donne e bambini che furono perseguitati e uccisi in nome della follia comunista - dichiara il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, Galeazzo Bignami - Martiri che hanno vissuto il dramma di essere “esuli in Patria” e la cui storia per troppo tempo è stata volutamente sottaciuta. Finalmente, oggi il loro dramma è giustamente onorato e riconosciuto come parte della storia della nostra Nazione. Mi auguro che giunga una condanna unanime per quanto accaduto questa notte, censurando il clima preoccupante di odio e di divisione che troppo spesso proprio in coincidenza del 10 febbraio tristemente affiora». 

Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi esprime «forte indignazione e ferma condanna per questo ignobile gesto, che rappresenta un oltraggio non solo alle vittime delle Foibe, ma anche ai valori di rispetto, memoria e unità che il Giorno del Ricordo intende preservare». 

«Simili episodi di intolleranza – continua il titolare del Viminale – non possono essere tollerati. Nessuna ideologia o estremismo potrà mai cancellare la memoria di chi ha sofferto e pagato con la vita il solo fatto di essere italiano. I responsabili di questo atto vergognoso saranno individuati e perseguiti con la massima severità, perché la memoria di chi ha sofferto non può e non deve essere oltraggiata impunemente». 

"La vandalizzazione della foiba di Basovizza è un insulto alle vittime e alle loro famiglie – scrive Matteo Renzi – Ogni anno, in occasione della giornata del ricordo per le vittime delle foibe e dell'esodo giuliano dalmata assistiamo a cori negazionisti di cattivi

maestri e atti vandalici. Coltivare la memoria significa

anche non lasciare spazio e giustificazione per certi

gesti».