PHOTO
Ormai è tutto pronto. Coalizioni e partiti hanno fatto le proprie scelte, spesso divisive e sofferte, e hanno definito candidati e collegi in vista delle prossime elezioni del 25 settembre. E la campagna elettorale, dopo il deposito delle liste, potrà partire ufficialmente. Nei collegi uninominali, dove i candidati si sfideranno uno contro l’altro all’ultimo voto, si profilano partite davvero interessanti. Anche se hanno scelto di evitare il confronto leader del calibro di Enrico Letta, Matteo Salvini, Giuseppe Conte e Matteo Renzi.
Nella Capitale andrà in scena un confronto serratissimo fra ex alleati. Carlo Calenda di Azione sfida Emma Bonino, candidata con Più Europa. I due, insieme fino alla rottura di Calenda, si scontreranno nel collegio del Senato di Roma centro. E già sono partite le dichiarazioni al veleno. Bonino ha commentato così la decisione dell’ex ministro di rompere con il Pd: «Mai ho visto in vita mia un voltafaccia tanto repentino e truffaldino». Il leader di Azione ha provato, invece, a stemperare i toni: «Sono contento di fare un confronto con lei. Abbiamo fatto un tratto di strada insieme dopodiché non l’ho più capita. Non penso sia negativo averla in Parlamento, quello che spero è che la smetta di insultarmi. Dobbiamo entrambi rappresentare Roma, confrontiamoci su questo». Ma anche nel proporzionale, a Roma, ci sarà un derby molto interessante tra Fdi e Pd: capolista alla Camera rispettivamente Giorgia Meloni e Nicola Zingaretti. La leader di FdI correrà anche all’uninominale dell’Aquila.
Intrigante anche la partita di Firenze per il Senato dove è già partito il duello fra Ilaria Cucchi, per il centrosinistra e Stefania Saccardi per Azione- Italia Viva. Aboubakar Soumahoro, l’altro candidato dell’alleanza sinistra verde è stato, invece, dirottato verso il collegio uninominale della Camera di Modena.
Renzi sarà capolista al Senato nel proporzionale in Toscana, Lombardia e Campania. A Milano l’ex premier sfiderà altri capilista del calibro di Matteo Salvini e Silvio Berlusconi. Il presidente di Fi sarà candidato al Senato nel collegio uninominale di Monza, dove giocherà in casa da presidente della squadra di calcio quest’anno sbarcata in serie a. A Milano ci sarà anche Maria Stella Gelmini, data per certa nel proporzionale alla Camera, sia nel capoluogo lombardo che nella sua Brescia e sempre nel collegio meneghino sarà da seguire la performance di Giulio Tremonti, approdato in Fdi. e da candidato all’uninominale alla Camera.
A Sesto San Giovanni Isabella Rauti, Fdi ex Msi, partito di cui il padre è stato segretario, si trova in sfida con Emanuele Fiano, esponente del Pd, ebreo, figlio di Nedo, sopravvissuto alla deportazione ad Auschwitz. A Bologna si ripropone, invece, invece la sfida tra Pierferdinando Casini per il centrosinistra e Vittorio Sgarbi per il centrodestra. A duellare con Luigi Di Maio nel collegio uninominale Campania 1- 02 sarà l’ex ministro dell’Ambiente dei governi Conte Sergio Costa.
Nello stesso collegio sono candidati anche Mariarosaria Rossi per il centrodestra e il ministro per il Sud Mara Carfagna, passata da Fi e Italia Viva. Da segnalare anche la sfida in famiglia in Sicilia tra Stefania e Bobo Craxi candidati rispettivamente con il centrodestra a Gela per il Senato e per il centrosinistra a Palermo per la Camera. Quasi tutti 15 collegi uninominali assegnati a centristi di “Noi moderati”, la quarta gamba del centrodestra, saranno garantiti da Fdi. Tra questi ci sono vari azzurri, attuali parlamentari di Fi o ex, alcuni considerati molto vicini a Silvio Berlusconi, come Gianfranco Rotondi e Michela Biancofiore. Molti sono ex Dc eletti in Parlamento con il Popolo della libertà: dall’ex ministro Maurizio Lupi, presidente di Noi con l’Italia, candidato nel maggioritario di Lecco. Rotondi, correrà di nuovo, dopo 26 anni, nel collegio uninominale di Avellino alla Camera, mentre Biancofiore sarà posizionata in Trentino Alto Adige. Caso a parte, quello dell’ex ministro del Turismo del Berlusconi quater, l’azzurra Michela Vittoria Brambilla catapultata in Sicilia, nell’uninominale di Gela.
Significativa la scelta del segretario nazionale Enrico Letta che ha deciso di candidarsi anche a Vicenza, come capolista del Pd alla Camera, in una città roccaforte della Lega, spiegando così il motivo della sua scelta: «Mi candido qui perché penso che la nostra campagna elettorale debba essere in attacco e non in difesa. Voglio dimostrare che le elezioni possiamo vincerle, e quindi ho deciso di fare una incursione laddove la partita è più difficile, laddove i risultati del Pd sono oggettivamente più bassi che altrove».