Il brutale femminicidio di Giulia Cecchettin ha riaperto il dibattito sul contrasto alla violenza di genere. E mercoledì arriva in Senato una norma studiata e approvata sull’onda di un altro efferato omicidio, che ha scosso l’intera Italia, quello di Giulia Tramontano.

L’esame della norma voluta dalla ministra per la Famiglia Eugenia Roccella, dopo aver superato il vaglio della Camera, inizierà domani, con l’obiettivo di rafforzare la disciplina del Codice Rosso, che già aveva portato all’inasprimento delle pene, prima del 25 novembre, giornata internazionale contro la violenza sulle donne.

Il disegno di legge interviene su numerosi aspetti, attraverso disposizioni che mirano ad incidere sia sul rafforzamento della tutela delle vittime, sia sulla prevenzione del fenomeno. Oltre ad ampliare la definizione di violenza domestica, inserendovi anche la cosiddetta «violenza assistita», ossia la violenza commessa alla presenza di soggetti minori di età, il provvedimento interviene sulle misure di prevenzione potenziando l’istituto dell’ammonimento del questore (articolo 1) e le modalità elettroniche di controllo degli indagati per i reati di violenza di genere e domestica (articoli 2 e 10), estendendo l’ambito di applicazione di misure cautelari coercitive (articolo 11), potenziando l’istituto della sorveglianza speciale (articolo 2) e prevedendo un aggravamento delle pene quando reati sono commessi nonostante l’applicazione di misure di prevenzione.

Il ddl rafforza il sostegno nei riguardi delle vittime dei reati, estendendo le informazioni che debbono essere rese loro (articoli 1 e 12), intervenendo sulla provvisionale loro dovuta (articolo 14) e sulla domanda di indennizzo per le vittime di crimini intenzionali violenti (articolo 14- ter) e valorizza le iniziative di formazione specifica degli operatori che dovranno interagire con le vittime (articolo 5).

Il provvedimento accelera la trattazione dei procedimenti penali relativi ai reati di violenza sulle donne e domestica, intervenendo sulla priorità di trattazione dei procedimenti e sui termini per la valutazione delle esigenze cautelari (articoli 3, 4 e 6).

«La nostra risposta non è solo lo strazio, indicibile, per una catena di morte alla quale ogni volta si aggiunge un orrore in più - ha commentato Roccella dopo la notizia della morte di Giulia Cecchettin -. Abbiamo inoltre aumentato i fondi per i centri anti- violenza, è già pronta una campagna di sensibilizzazione nelle scuole che illustreremo nei prossimi giorni con i ministri della Cultura e dell'Istruzione, stiamo intensificando le iniziative sulla prevenzione, sulla formazione, sull'accoglienza delle vittime.

E continueremo a diffondere dovunque e senza sosta, con sempre maggiore intensità, il numero anti- violenza 1522, perché una richiesta di aiuto, o anche solo un consiglio di fronte a una percezione, può salvare la vita. Per dire a tutte le Giulia d'Italia “non sei sola”».