PHOTO
IMAGOECONOMICA
“Sono esterrefatta di non vedere nessun rappresentante del governo, qui. La visita improvvisata e alla chetichella del ministro Piantedosi, venerdì scorso, è sintomatica dell’indifferenza del governo nei confronti di quasi cento persone morte, dei sopravvissuti, delle famiglie che oggi sono qui. Davvero triste e preoccupante”. È amareggiata e non fa nulla per nasconderlo, Laura Boldrini, ex presidente della camera arrivata a Cutro ad un anno esatto dalla strage di steccato in cui rimasero uccisi almeno 94 migranti.
Amareggiata e delusa così come l’europarlamentare Bartolo, ex sindaco di Lampedusa e da sempre in prima fila nell’accoglienza ai migranti: “Bisogna cambiare marcia, decisamente – dice a Lac – quello migratorio non è un fenomeno di destra o di sinistra, bisogna uscire da queste catalogazione, stiamo parlando di persone non di semplici numeri. Persone che chiedono solo di poter scappare da situazioni insostenibili e che vorrebbero non dover affidarsi alle organizzazioni criminali per affrontare il viaggio fino in Europa. Servono i corridoi umanitari. E quando qualcuno ci viene a dire – dice ancora puntando l’indice sulle politiche del Governo Meloni – che bisogna fare la lotta ai trafficanti, l’unica risposta che possiamo dargli è di favorire gli ingressi regolari. È l’unica cosa che può fermare i morti”.
Un anno fa, nella notte tra il 25 e il 26 febbraio, un caicco partito dalla Turchia naufragava davanti alle coste di Steccato di Cutro: a bordo c’erano 180 migranti, 94 muoiono in mare. La tragedia scosse l'Italia e sollevò numerose polemiche sui soccorsi. Il governo Meloni a pochi giorni di distanza decise di varare una serie di nuove norme con una stretta per gli scafisti.
Oggi, nell’anniversario della più grande strage di migranti della storia della Calabria, si inaugura il “Giardino di Alì” sul lungomare di Crotone, la villetta aperta questa mattina con la piantumazione di 94 piante, una per ogni vittima recuperata, e intitolato al bimbo più piccolo morto nel naufragio di Steccato. “Sono stati giorni durissimi quelli del 26 febbraio dell’anno scorso -. ha detto il sindaco di Crotone, Vincenzo Voce - ma i calabresi, i crotonesi hanno dato prova di una solidarietà e di una umanità straordinaria. Il giardino è bellissimo, abbiamo voluto dedicarlo ad Alì, un bambino che era rimasto uno dei pochi senza nome ma era solo identificato con la sigla KR16M0. A lui abbiamo pensato per realizzare un luogo che simboleggia, attraverso gli alberi che abbiamo piantato, la rinascita della città”.
Presenti alla inaugurazione alcuni dei superstiti della strage e i familiari delle vittime, arrivati qui da tutta Europa. In visita a Cutro anche Elly Schlein. La segretaria del Pd, accompagnata dai vertici del partito in Calabria, sotto una pioggia battente, ha deposto un mazzo di margherite bianche e gialle, davanti a una croce di legno sulla spiaggia, dove è avvenuto il naufragio. Dopo avere fatto tappa a Steccato raggiungerà adesso Crotone dove parteciperà alla marcia in ricordo della 94 vittime del naufragio.
“Siamo qui per chiedere verità e giustizia al governo. Lo chiediamo da un anno ma il governo non ha mai risposto alle nostre domande. Perché non è stata attivata la Guardia costiera con i mezzi appropriati per soccorre la barca? Lo chiediamo ancora oggi”, ha detto la leader dem sfilando al corteo.
A Vibo Valentia, dove Schlein sostiene il candidato sindaco Enzo Romeo, parlando della strage ha detto: “E' passato un anno dalla strage, saremo lì per continuare a chiedere come un anno fa verità e giustizia per quella strage con 94 morti e diversi dispersi di cui 34 bambini. Siamo qui per chiedere verità e giustizia e fare la stessa domanda di un anno fa al ministro Piantedosi e al governo non avendo ancora oggi avuto risposte, cioè perché, perché nonostante le informazioni e le segnalazioni non sono partiti i mezzi più adeguati per i soccorsi”.