La Toscana è pronta a discutere una proposta di legge di iniziativa popolare sul suicidio medicalmente assistito, con l’obiettivo di fornire una regolamentazione chiara per il settore sanitario. Il dibattito è iniziato oggi in Consiglio regionale, con un possibile voto finale previsto per domani.

Il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, ha spiegato il senso della norma ai microfoni di Lady Radio, sottolineando che si tratta di una legge che non introduce nuovi principi, ma che mira a stabilire un protocollo amministrativo e medico chiaro.

«La legge sul fine vita è una legge che più che fissare principi vuole essere di regolamentazione medico-amministrativa, ovvero noi abbiamo già una sentenza della Corte costituzionale del 2019 che fissa il principio della non punibilità per l'operatore sanitario che segue, secondo connotati fissati da questa sentenza, quattro principi che definiscono la procedura del fine vita», ha dichiarato Giani.

Il presidente della Regione ha ricordato che la sentenza della Corte Costituzionale del 2019 ha già stabilito la non punibilità per i medici che assistono pazienti nel fine vita, purché vengano rispettati i criteri indicati dalla sentenza stessa. Grazie a questa interpretazione normativa, in Toscana sono già stati registrati alcuni casi di suicidio medicalmente assistito, come avvenuto a Pisa, senza che i pazienti abbiano dovuto recarsi all’estero.

«Naturalmente ci rendiamo conto che una sentenza di Corte costituzionale fissa dei principi, dà un senso interpretativo alle nostre norme, e già attraverso tale sentenza anche in Toscana ci sono stati casi, segnatamente a Pisa, dove l'operatore sanitario ha accompagnato al fine vita persone che avevano deliberatamente scelto di seguire questo indirizzo senza dover andare in Svizzera o in qualche altro paese come è accaduto», ha spiegato Giani.

Una legge per uniformare le procedure tra le Asl

Il presidente della Regione ha poi chiarito che la proposta di legge non introduce nuove disposizioni sostanziali, ma punta a razionalizzare il processo e a evitare disparità nei protocolli adottati dalle varie aziende sanitarie.

«Noi con questa legge cerchiamo di mettere ordine e di fissare una procedura, un protocollo, che sia seguito, rispettato, e conseguentemente sia un modo per razionalizzare quello che altrimenti in una Asl potrebbe avvenire in un modo e in un'altra in modo diverso», ha aggiunto.

Il dibattito in Consiglio regionale è già iniziato e, secondo le parole di Giani, potrebbe concludersi con l’approvazione della norma entro domani. «Sotto questo aspetto oggi inizierà il dibattito e domani mi auguro che ci sarà la legge», ha concluso il presidente della Toscana. L’iniziativa legislativa segue il percorso già tracciato da diverse regioni italiane che hanno avviato discussioni su normative legate al fine vita, in attesa di una regolamentazione nazionale che possa uniformare la materia su tutto il territorio.