Antonio Tajani, vicepremier e ministro degli Esteri, ha espresso il suo parere sull'indagine avviata contro la premier Giorgia Meloni, i ministri Nordio e Piantedosi e il sottosegretario Mantovano. Tajani ha evidenziato la coincidenza della decisione con il dibattito parlamentare sulla riforma della Giustizia. «A pensare male si fa sempre bene», ha ricordato citando Andreotti, sottolineando come l'iscrizione nel registro degli indagati arrivi a ridosso della manifestazione di una parte della magistratura contro le riforme proposte dal governo.

Tajani si è detto «molto deluso e perplesso» per la protesta delle toghe, pur riconoscendo che «la grande maggioranza della magistratura la pensa diversamente» e si concentra sul proprio lavoro senza fini politici. Sul caso Almasri e sulle opposizioni che difendono l'indagine come atto dovuto, Tajani ha ribattuto: «Secondo me no. Mi pare singolare che la magistratura intervenga su scelte politiche del governo, su sollecitazione di un avvocato notoriamente di sinistra. Pensare male è facile». Sul presunto coinvolgimento politico di Li Gotti ha risposto: «Non lo so, magari si sarà imbeccato da solo, è schierato politicamente».

Sul futuro del procedimento presso il Tribunale dei Ministri, Tajani ha dichiarato: «Mi pare che sia assolutamente privo di fondamento giuridico ciò che sostiene il Procuratore Lo Voi. L'archiviazione sarà inevitabile». Ha anche ricordato che il ministro Piantedosi ha già riferito in Parlamento e che «fare un dibattito il giorno dopo la decisione del Procuratore non sarebbe stato corretto. Il governo riferirà in tempi brevi».

Secondo Tajani, «chi travalica il proprio potere è il potere giudiziario. Perché al potere giudiziario non piace la riforma della Giustizia, la separazione delle carriere, l'abolizione delle correnti. Le leggi in democrazia le fa il Parlamento, espressione della volontà popolare. Abbiamo chiesto voti per fare anche la riforma della Giustizia, ci hanno premiato, abbiamo vinto le elezioni».

«Bisogna rispettare le regole della democrazia. Soprattutto devono farlo i servitori dello Stato. Non devono usare il loro potere per fare la guerriglia al governo, perché così si getta soltanto benzina sul fuoco, mentre serve invece collaborazione, dialogo, confronto. Però alcuni pensano solo a impedirlo», ha dichiarato Tajani in un'intervista a 'Il Tempo'.

Commentando il caso Almasri, Tajani ha ricordato che il soggetto era già in Europa da dodici giorni prima che l'Italia ricevesse la richiesta di arresto internazionale. «Tra l'altro anche scritta male, con errori grammaticali, poi corretti. La magistratura lo ha scarcerato e il ministro dell'Interno ha deciso di espellerlo per ragioni di sicurezza, trattandosi di una persona pericolosa. Così è stato accompagnato con un volo dello Stato».

Infine, Tajani ha sottolineato l'importanza della strategia del governo sull'immigrazione: «Stiamo lavorando ad una strategia complessiva per frenare le migrazioni irregolari. Il modello italiano è stato elogiato anche da Friedrich Merz, futuro Cancelliere».